Luglio musicale a Capodimonte

Il Museo compie 60 anni. Ecco come le note accoglieranno i visitatori nella stagione estiva

    di Maria Regina De Luca

Il Museo di Capodimonte compie sessant’anni, notizia che può lasciare sorpresi perché Napoli è abituata da duecentocinquant’anni e oltre a vedere, nel bell’edificio che incorona la collina, il Museo per antonomasia, il Museo regale, destinatario di collezioni d’arte donate da Elisabetta Farnese a suo figlio Carlo di Borbone, primo re di una Napoli tornata capitale di un regno dopo circa due secoli di vicereame. La Reggia-Museo di Capodimonte cresce nei decenni e accoglie le opere d’arte che le nuove tendenze e i vari rivolgimenti politici e culturali dettano agli artisti. A Capodimonte il ricercatore esperto può imbattersi in Masolino come in Andy Warhol, e ci vorrebbe un intero volume solo per elencare per sommi capi le correnti pittoriche che trovano tra le sue pareti lo spazio ideale per mostrarsi in tutta la loro intatta carica di storia e di cultura.

Quest’anno l’ondata di musica che si riversa su Napoli si manifesta a Capodimonte in una originale versione: accanto ai concerti, figura la musica da strada, risalente agli antichi menestrelli e poi divenuta appannaggio dei posteggiatori, forse i più duraturi del genere, che fino a pochi decenni fa costituivano l’immancabile corollario di ogni pranzo all’aperto e di ogni festa pubblica e privata di ambientazione popolar-colta di Napoli. A Capodimonte, fino al prossimo 10 luglio, vi sarà da ammirare nella Sala delle Feste la tela di Picasso, Parade, che ha attirato al Museo una vera folla di visitatori.

Nella sala accanto, al maestro Rosario Ruggiero ha affidato il compito di sottolineare con la musica il percorso tra i diversi capolavori, senza che un programma definito ne obblighi le scelte. Non nuovo ai connubi musica-arte, il maestro Ruggiero sceglie la sua musica secondo il momento, l’ora del giorno, l’afflusso dei visitatori e l’atmosfera densa di emozioni che viene a crearsi puntualmente ogni volta, come obbedendo a un comando segreto di  bellezza e di armonia.

Pur nella varietà di cambiamento del campo dell’arte che ne consentono nuove proposte per sempre nuove stagioni, va detto che l’idea di unire alla ricca e varia esposizione artistica di Capodimonte la musica come guida e motivo conduttore è stata apprezzatissima dai visitatori. Come artisti di strada, un gruppo di cantanti e musicisti accoglie i visitatori all’ingresso con le canzoni più belle di Napoli. Della iniziativa il merito va al direttore Sylvain Bellenger e all’Associazione MusiCapodimonte che si è proposta di concedere alla canzone classica napoletana lo spazio che merita, inquadrandola in uno spazio che riunisce in sé millenni di storia, lo splendido edificio regale di Capodimonte.





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