Undici volti in mostra

La galleria Quattro pareti e la rivista Levania inaugurano un'esposizione sui ritratti-distici

    di Enza Silvestrini

Undici sono i ritratti di Luigi Filadoro, Undici sono i distici di Bruno Di Pietro ed ancora undici sono gli anni trascorsi dalla loro creazione. Poesia e arte in intimo colloquio nelle opere e nell’iniziativa: una mostra degli Undici voluta da una galleria d’arte, “Quattro pareti”, e da una rivista di poesia, “Levania”. Da questo incontro e dalla pubblicazione dei ritratti-distici nel numero 6 di “Levania”, nasce l’idea della mostra che sarà inaugurata il 29 settembre, alle ore 18, presso la Galleria Quattro Pareti (via Fiorelli, 12d) e sarà aperta al pubblico fino al 12 ottobre del 2017 (su appuntamento chiamando al numero 3342391692). Durante l’inaugurazione sarà presentato anche Levania n° 6 attraverso una lettura di testi poetici.

Levania è una rivista di poesia nata a Napoli nel 2012 che osserva da uno spazio lunare (come dice il suo nome, omaggio a un’omonima poesia di Sergio Solmi) l’universo poetico contemporaneo pubblicando inediti di poeti italiani e stranieri ma anche tavole di artisti che della parola hanno fatto uno dei centri della loro ricerca.

Il numero 6 si interroga sul tema del ritratto-autoritratto ai tempi del selfie, sul cambiamento avvenuto nel nostro modo di rappresentarci da quando il ritratto (non a caso la riflessione parte dalle Marilyn di Andy Wharol) è diventato un prodotto in serie destinato al consumo freddo di masse costipate dall’abolizione dell’anima, del corpo, del tipo. Di questa riflessione condotta attraverso prose, poesie e tavole d’artista, gli Undici ritratti-distici sono una tappa.

Luigi Filadoro (presente dal 1989 con mostre personali e collettive, dell’associazione culturale “étant donnés” per la divulgazione di tematiche e figure dell’arte contemporanea) su un fondo acrilico rosso pompeiano traccia linee con matita bianca, segni che si aggrovigliano come un filo di ferro e che si addensano fino a formare volti. Sono i volti di poeti come Baudelaire, Rilke, Cvetaeva, di artisti come Magritte o Duchamp, di scienziati come Freud. Dal loro fondo rosso ci guardano con occhi indagatori o timidi che scuotono fino alle fondamenta.

Bruno Di Pietro (poeta –“Impero” è la sua ultima raccolta-fondatore di associazioni culturali e case editrici, redattore di Levania) coglie di questi occhi l’intima contraddizione nel dialogo con il loro e il nostro tempo e la traduce nel distico che vive nella forma della affermazione/negazione. La parola, rapidissima, sospende, squarcia, avanza, si compone nel “dodicesimo quadro”, “chiave” della mostra. 





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