Torna a splendere la statua di Beethoven

Il Conservatorio di Napoli presenta al pubblico il restauro dell’opera

    di Redazione

L’imponente statua di Ludwig van Beethoven torna a splendere nel chiostro grande di San Pietro a Majella. La presentazione del restauro si terrà sabato 9 febbraio, alle ore 18, nella prestigiosa sede del Conservatorio. La risistemazione dell’opera di quasi tre metri, incluso il basamento, realizzata in marmo e calcare agli inizi del Novecento dallo scultore Francesco Jerace, è il risultato della collaborazione tra il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Accademia di Belle Arti di Napoli ed è stata effettuata sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.

L’intervento, realizzato grazie al sostegno della società “Helena restauri”, è stato eseguito dall’allieva dell’Accademia Lorenza Cardone, con la direzione operativa di Luciana Festa dell’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro di Roma e docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

A seguito della presentazione, nella Sala Scarlatti del Conservatorio si terrà il concerto con le musiche del grande compositore tedesco diretto dal maestro Francesco Vizioli.

Dopo i saluti del presidente e direttore del Conservatorio, Antonio Palma e Carmine Santaniello, e del presidente e direttore dell’Accademia Giulio Baffi e Giuseppe Gaeta, la professoressa Luciana Festa insieme a Lorenza Cardone e Jessica Scarpelli, amministratrice della srl “Helena restauri”, illustreranno la storia e le caratteristiche della risistemazione.

“L’iniziativa – sostiene Palma – rientra nel programma di ristrutturazione in corso del Conservatorio. Ci siamo affidati infatti alla competenza dell’Accademia di Belle Arti e alla professionalità dei suoi allievi per portare a termine un intervento importante e delicato che dà prestigio all’intera istituzione”.

“È un giusto tributo a Beethoven – afferma Santaniello – che è stato un gigante e un rivoluzionario dalla grande forza compositiva. Le sue immortali sinfonie continuano infatti ad avvicinare alla musica classica anche chi non l’ha mai ascoltata”.

 

        

                                                              Prima del restauro                                                               Dopo il restauro





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