La partita della riconciliazione

Il Napoi sbanca a Salisburgo. Mertens super. L'abbraccio tra Ancelotti e Insigne

    di Davide Martino

Certe serate nascono, ma non finiranno mai; restano indelebili nel cuore dei tifosi perché segnano la storia del club; ma speriamo più sommessamente anche della stagione. Il Napoli sbanca Salisburgo, vince su un campo imbattuto da più di 70 partite tra campionato ed Europa. Seppure questa sembra già di per sé la notizia più importante, non lo è.

Napoli scopre che Ciro Dries Mertens vola a 116 superando D10S. Complimenti folletto belga. Faccio ammenda perché ti etichettavo come buon giocatore, ma troppo anarchico per il gioco collettivo prima di Benitez e soprattutto dopo di Sarri. Beh, l'infortunio di Milik di tre anni fa ha consegnato ai posteri un centravanti completo e unico per caratteristiche e talento, ma soprattutto in totale simbiosi con la città.

Torniamo al campo, torniamo alla partita. Sfidavamo una squadra forte forte, che tale si è rivelata, ma il Napoli l'ha affrontata con il piglio giusto. Grinta, cattiveria, fortuna e un portiere che fa la differenza. Pazienza per gli errori individuali a difesa che compromettono il risultato: contro questi folletti austriaci ci sta di soffrire, l'importante è essere spavaldi e sfruttare le (tante) occasioni che nel corso del match ti daranno.

La partita, come detto, racconta tanto altro. Racconta il meraviglioso abbraccio tra Insigne e Ancelotti. Forse l'immagine più importante per il presente azzurro; lo spogliatoio c'è ed è vivo e crede fermamente nelle idee del mister di Reggiolo. Il resto è un girone che al giro di boa ci vede in testa alla classifica con due partite su tre giocate lontano da Fuorigrotta. Siamo padroni della qualificazione, anche del primo posto del girone. Dai Napoli, il periodo buio è alle spalle, adesso serve accelerare per tornare a recuperare i punti persi in campionato.





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