Napoli campione, la coppa di Ringhio
Gli azzurri vincono la coppa Italia contro una Juve smarrita. E adesso assalto alla Champions
di Davide Martino
L'epoca post Covid regala subito la prima meritata, sofferta gioia al pubblico azzurro. Il Napoli vince con merito la sesta Coppa Italia della sua storia e rovina i piani dell'odiata rivale. La partita e' soporifera per le ovvie lacune di preparazione e la determinante assenza del pubblico sugli spalti. Gattuso rinnova la squadra che ha superato l'Inter in semifinale cambiando ben cinque uomini e conferma una strategia di attesa e ripartenza. Il Napoli gioca rintanato in 30 metri. con le linee di difesa e centrocampo cortissime e prova a ripartire, ma accusa inizialmente la pressione alta della Juventus che si sgonfia con il passare dei minuti. Gli uomini allenati dal rinnegato Sarri fanno possesso, ma di pericoli per Meret neanche l'ombra. Anzi e' il Napoli che scalda i motori e sul finale di primo tempo capisce di dover e poter osare di più per fare sua la partita e l'intera competizione.
Gattuso cambia nel secondo tempo e trova adrenalina e forze fresche, mentre Sarri alterna gli uomini sulla corsia di destra senza alcun reale beneficio. Proprio su uno svarione del subentrato e svogliato Bernardeschi, il Napoli sfiora la vittoria colpendo per la seconda volta il palo della porta di un eterno Buffon, il migliore dei bianconeri. Oramai siamo alla lotteria dei rigori, ma ai punti il Napoli avrebbe strameritato la vittoria per intensità, motivazione e spirito di sacrificio. La squadra e' viva e deve ripartire dalle idee dell'allenatore per acquistare quella mentalità vincente che potrebbe riportarla a breve nuovamente nel gotha del calcio europeo. Al di là del prosieguo della stagione, comunque limitata dalla pandemia Coronavirus, la società ha il dovere di confermare il progetto tecnico e cambiare quegli elementi di spicco della rosa così importanti negli scorsi anni, ma oramai giunti alla conclusione della loro esperienza sotto al Vesuvio, con nuovi talenti giovani e motivati, capaci di amalgamarsi con i restanti senatori del gruppo.
Sarà il Covid, sarà l'aver sconfitto la Juventus di Sarri, sarà il quarto trofeo dell'epoca De Laurentiis, ma la nefasta gestione di Ancelotti sembra oramai un ricordo sbiadito.
IL PAGELLONE AZZURRO
Meret 7,5 il futuro e' tuo
Di Lorenzo 6,5 in scioltezza su CR7
Maksimovic 7 il primo beneficiario della cura Gattuso
Koulibaly 7 sta tornando il gigante senegalese
Mario Rui 6 ha il compito più complicato e si disimpegna bene
Fabian 6 in crescendo
Demme 7 un motorino asfissiante, ma anche un ottimo geometra.
Zielinsky 5,5 spento
Callejon 5,5 tanto impegno, ma poca precisione
Mertens 6 per il contratto firmato
Insigne 7 sempre più capitano
Allan 6 compitino
Politano 6,5 meglio a partita in corso
Milik 6,5 per il rigore decisivo
Hysay SV
Elmas SV però meriterebbe 4