Storie e miti del teatri napoletani

Il teatro Sannazaro, il gioiello di via Chiaia e il mito di Luisa Conte

    di Armando De Sio

Fu costruito sull'area dell'antico chiostro dei Padri Mercedari spagnoli, attiguo alla Chiesa di Sant'Orsola in via Chiaia, su progetto di Fausto Niccolini (figlio d’arte del ben più noto Antonio), per volere di Don Giulio Mastrilli duca di Marigliano. Il Sannazaro fu inaugurato il 26 dicembre del 1847: andò in scena “La petite Marquise” di Henri Meilhac con la Compagnia Le Roy-Clarence.  Gli articoli dei cronisti definirono il Teatro Sannazaro un piccolo gioiello, tutto decorato in bianco e oro, con affreschi del Palliotti sul soffitto e altre decorazioni. Attori del calibro di Eleonora Duse, Sarah Bernhardt, Ermete Novelli, Ermete Zacconi, e commediografi come Achille Torelli, Roberto Bracco e Eduardo Scarpetta, furono abituali presenze sul suo palcoscenico. Nel 1888 fu il primo teatro ad essere illuminato per mezzo di luce elettrica e nel 1889 vide la prima di “Na santarella”, di Eduardo Scarpetta, che restò in scena con più di cento repliche. Nel 1932 vi lavorarono i fratelli De Filippo con la loro “Compagnia Teatro Umoristico I De Filippo” che, nella stagione 1932/1933, presentarono ben quindici "novità" (tra queste ricordiamo Chi è cchiù felice ‘e me, Uomo e galantuomo, Ditegli sempre di sì, Natale in casa Cupiello ecc…). Ed è proprio nel camerino del Sannazaro che si incontrarono Eduardo e Luigi Pirandello nel 1933 grazie alla comune amicizia con il critico teatrale de “Il Mattino” Achille Vesce. Dopo un periodo di crisi dovuto alla Seconda guerra mondiale, ridotto a cinema malfrequentato e degradato, nella seconda metà del 1960 fu rilevato e ristrutturato da Nino Veglia e da Luisa Conte. Il teatro Sannazaro fu riaperto il 12 novembre del 1971 con la “prima” di “Annella di Portacapuana” di Gennaro D'Avino nella riduzione di Michele Prisco, in scena la Compagnia Stabile Napoletana con Luisa Conte, Ugo D'Alessio, Pietro De Vico e tanti giovani attori napoletani tra cui Nicola Di Pinto e Tommaso Bianco. Fu un successo senza precedenti.  All'Annella seguirono altri grandi trionfi. Il Sannazaro divenne il “teatro dei record”: nel 1976 “Il morto sta bene in salute” fu lo spettacolo più visto in Italia e con “Don Pascà fa acqua a pippa” fu ricordato Antonio Petito a cento anni dalla morte. Alla grande e amatissima Luisa Conte, si affiancarono attori come Giuseppe Anatrelli, Gennarino Palumbo, Pietro De Vico, Giulio Adinolfi ed il leggendario Nino Taranto che fu protagonista di importanti messe in scena del teatro di Raffaele Viviani come Morte di Carnevale, Lo sposalizio, La festa di Montevergine. Dopo la morte di Luisa Conte, la nipote, Lara Sansone, ha preso le redini della direzione artistica del Sannazaro, creando una Compagnia capace di reinventare i grandi classici del teatro napoletano. Il Teatro è diventato inoltre un importante centro culturale dove sono presentati libri, mostre sul teatro e sulla tradizione partenopea (memorabili le mostre su Luisa Conte e Nino Taranto), inserendo la sala a piena titolo tra le eccellenze della nostra città.





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