A Napoli il pallone ormai si e' rotto
Il punto dopo la disfatta con il Verona. Squadra senza senso. Silenzi colpevoli
di Davide Martino
Hanno rotto il calcio; per meglio dire hanno rotto il calcio a Napoli. Rivedere la vergognosa partita di domenica sera contro il Verona apre esclusivamente a scenari infausti e pensieri assurdi che abbandonano immediatamente il terreno del merito sportivo per insinuarsi nell'alveo della bieca politica del pallone. Ma l'analisi non può e non deve partire da una mente lucida dall'angoscia di rivedere il match di domenica sera capace di infliggere una coltellata mortifera al cagionevole popolo azzurro, leso dalle vicissitudini degli ultimi tre anni.
La partita del Napoli non ha senso. Non hanno senso le distanze tra i reparti, non ha senso la totale assenza di palleggio e di coraggio. Non hanno senso i volti dei giocatori maschera eloquente di disapprovazione, rabbia e rassegnazione. Cosa è successo a Castelvolturno prima di partire alla volta di Fuorigrotta? Cosa sia successo alla squadra prima della partenza per lo stadio non sarà mai di dominio pubblico, ma i bene attenti hanno subito notato un assordante silenzio emotivo dei giocatori all'arrivo allo stadio, nonostante la grande carica degli immancabili tifosi.
Il resto è storia. Il resto è narrativa di una partita mai giocata che infonde la tremenda sensazione del "così doveva finire". Si può provare a essere sempre razionali additando all'allenatore, per cui sono state tessute innumerevoli lodi, tutte le colpe. Nella partita cruciale ha dimostrato la sua inadeguatezza a guidare un gruppo verso l'insperato obiettivo; la tensione e l'ansia della squadra rimarca lo stato passionale del mister che dopo la scarica adrenalinica iniziale si è totalmente afflosciato nel momento più importante. Incapace di tramandare gioco, idee ed emozioni positive.
Sarebbe sin troppo agevole ridurre i 90' contro il Verona a questa fredda e razionale interpretazione che rimarca molto parzialmente le deficienze che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando la intercedere della SSCN, soprattutto degli ultimi anni. E' arrivato il momento della chiarezza perché i tifosi sono stanchi di ipotesi, di illazioni e di cattivi pensieri. I tifosi si nutrono del gioco, ma prima ancora delle parole, degli stati d'animo e degli atteggiamenti dei loro beniamini. Il Napoli vive il medioevale paradosso del silenzio mascherato di folkloristica scaramanzia. Il Napoli non parla se non con modesti tweet presidenziali che si limitano a versioni di facciata conditi dall abusato mantra del "va tutto bene". Non va bene nulla caro Presidente.
Non va bene il silenzio. Non va bene l'esonero di Gattuso datato febbraio e mai smentito. Non va bene lasciare la squadra all'anarchia, salvo ripresentarsi dopo le prime vittorie. La piazza è matura e non pretende successi, ma idee, programmazione, parole. Fiumi di parole che sono mancate negli ultimi anni e che hanno arrugginito il sentimento di un popolo, sempre capace di rinvigorirsi con il semplice gesto del "Ci metto la faccia!!!" Il tifoso è stanco dello strumento telematico che nulla tramanda, ma vuole spiegazioni del perchè di questi dannosi comportamenti. Si è passati dalle usuali scenate propagandiste di amore e giubilo all'indomani dell'ingaggio di Gattuso all'esonero via tweet cinque minuti dopo la conclusione del match più infame della recente storia partenopea. Come a dire, a me della partita non me ne frega nulla, ma il teatrino deve continuare e voi siete solo delle marionette.
La voglia matta del napoletano che brama per la sua squadra ogni santo giorno non può accettare tali comportamenti ignobili perchè freddi e totalmente privi di un briciolo di sentimento. Il tempo dei ringraziamenti per la società è terminato. Le lodi tese a giusta ragione sono esaurite e ciò non certo per l'assenza di vittorie, a cui il popolo napoletano non è mai stato avvezzo, ma per la totale mancanza di empatia e comunicazione.
Eppure la stagione era nata sotto i migliori auspici, con una società capace di massimizzare l'oculatezza economica delle precedenti stagioni con un mercato effervescente vissuto da protagonista. Dopo cosa è successo? Un'idea la piazza se l'è fatta ed è frutto dell'enorme competenza, oltre che passionalità che il tifoso azzurro ha acquisito. E' giunto il momento di cedere un po' di protagonismo per il bene comune. E' giunto il momento di strutturare la società perché nell'anno dell'assenza della Juventus è doveroso provarci. E' giunto il momento di delegare a persone competenti le faccende di pallone e prodigarsi in prima persona alla ricerca di nuove partnership, magari asiatiche o di oltreoceano capaci di valorizzare nel mondo il brand.
Caro Presidente è doveroso metterci la faccia spiegare cosa è successo nello spogliatoio prima della maledetta partita contro il Verona e soprattutto cosa è successo di così grave con il Mister, tale da imporre uno stucchevole silenzio stampa, oramai diventato indigesto, fino al semi puerile tweet di commiato.La Napoli sportiva è esausta, mentre la società è davvero al bivio. Solo il cambio di atteggiamento e soprattutto la parola potrà dare nuova linfa a un progetto che allo stato sembra stagnare nella speranza remota di agguantare il misero quarto posto, mai così lontano e insufficiente. Presidente è arrivato il momento della chiarezza.
La prestazione contro il Verona porta in dote il 2 in pagella a tutti i giocatori ad eccezione di Rrahamani e Fabian che meritano la sufficienza.
PAGELLONE CAMPIONATO 2020-2021
Ospina 7 Elemento molto valido
Meret 6,5 L'alternanza l'ha pagata con molti errori. Rappresenta il futuro.
Di Lorenzo 7,5 il migliore della retroguardia
Manolas 6 troppo altalenante. Bene nel finale
Koulibaly 6,5 ci si aspetta sempre di più;
Rrhamani 6,5 si riparte da lui
Maksimovic 4 incubo
Hysay 5,5 Sempre pronto. Si impegna. Ma pesano come macigni gli errori contro Cagliari e Verona;
Mario Rui 5 corpo estraneo;
Ghoulam SV sfortunato;
Fabian 7 Il finale è da nove.
Demme 7 il vero motorino azzurro
Bakayoko 6 troppo poco
Lobotka 4 ancora non si capisce
Lozano 7,5 esplosivo
Politano 7,5 coppia incandescente con ilChucky
Zielinsky 8 la consacrazione
Elmas 6 quasi mai visto
Insigne 8,5 Il migliore in assoluto
Osimhen 6 In attesa
Mertens 6 infortuni ed età.
Gattuso 6,5 i numeri sono dalla sua. Risolleva le sorti della squadra e meriterebbe un altro finale, il cui esito cela purtroppo il suo grande limite da allenatore. Ad Maiora.