'Sotto l'albero voglio una renna viva'
Intervista "senza trucchi" a Mago Forest, che è un po' Scrooge e un po' Grinch
di Vanna Morra
Dovevo scrivere un articolo sul Natale dei comici, ho chiamato Mago Forest dopo il ritorno di Zelig in tv e il ritorno del pubblico sulle poltrone dell’Arcimboldi di Milano nel contenitore comico per eccellenza. Tutto ritorna, anche io con le mie interviste. Michele Foresta, questo il nome di Forest, mi chiede se preferisco che la telefonata sia improntata con domande e risposte o se vogliamo farci una chiacchierata. “E beh, se hai tempo, chiacchieriamo”, gli rispondo. Così, ignoro il word con la lista di cose che ho da chiedergli e mi metto comoda.
Forest: Ho rivisto le foto che ti ho inviato tanto tempo fa in chat del mio giro a Napoli, che bei ricordi.
Vanna: Tra un po’ ritorna anche “Stasera Tutto è Possibile”, se ci sarai, puoi farti di nuovo un bel giro qui.
Forest: Sì ci sarò e, registrazioni permettendo, voglio rifarlo ancora.
Vanna: Per la nostra gioia sarai anche a “Lol, chi ride è fuori”.
Forest: Sì ma di “Lol” non posso parlare, se vuoi ci risentiamo quando ci daranno il via.
Vanna: E certo! E dimmi di Zelig, allora.
Forest: Zelig è il luogo che auguro ad ogni comico, è l’habitat naturale per noi. Sei coccolato, c’è il pubblico sempre dal vivo e siccome per i comici il contesto è tutto, Zelig è il massimo. Ho cominciato a lavorarci quando ancora non si chiamava così e ci esibivamo in un localino che si chiamava “L’ultimo metrò”. Pensa che lì ho fatto l’inaugurazione… Miiii, saranno quarant’anni. Un percorso meraviglioso, per me l’ultima puntata in tv è stata come fosse ancora quella serata inaugurale che non è mai finita.
Vanna: Com’è stata l’atmosfera nel backstage?
Forest: Dietro le quinte c’era grande ansia, anche da parte nostra che siamo i veterani della trasmissione perché Zelig è una tradizione speciale, quindi devi essere sempre all’altezza della volta precedente. Alla fine, poi, va tutto bene ma prima di entrare in scena è una grande emozione.
Vanna: Con l’Arcimboldi strapieno poi…
Forest: Sì, quasi 3000 persone. Zelig mancava dalla tv dal 2016 e Bisio da 10 anni, c’era grande aspettativa a Milano, i biglietti delle serate sono stati venduti in poche ore, non sono riuscito ad invitare nemmeno i miei amici.
Vanna: E anche noi da casa vi stavamo aspettando, siete stati premiati anche dallo share con ascolti pazzeschi, più di quattro milioni davanti alla tv. Abbiamo tanta voglia di ridere ancora, per fortuna.
Forest: Questo non lo so, in tanti lo dite ma è un discorso molto complesso. Io mi sono posto anche il problema durante il covid, che lavoravo a “Che Tempo che fa” da Fazio, se fosse il caso di continuare a fare interventi comici.
Vanna: Mi commuove questa cosa ma ti assicuro che, mai come in questo momento, c’è tanto bisogno di leggerezza. Dimmi del tuo Natale, innanzitutto ti piace? Non ti faccio “natalizio”.
Forest: Non ho un grande spirito natalizio, mia moglie mi chiama Scrooge, il protagonista de “Il canto di Natale”, lei invece è molto natalizia quindi mi tortura con tutti quei film che, ora con tutte le piattaforme che esistono, sono veramente a migliaia e a volte sono brutti, altre bruttissimi, però mi tocca guardarli. Tu lo conosci Scrooge?
Vanna: No, conosco “Il Grinch”, il personaggio interpretato da Jim Carrey che odia il Natale.
Forest: No, quello è un’altra cosa. “Il canto di Natale” è un film famosissimo, hanno fatto anche il cartone, in cui c’è questo vecchietto che odia il Natale, anzi odia tutti, è uno che sta chiuso in se stesso, non ama divertirsi, è tirchissimo. Poi, Scrooge, si redime grazie a un ragazzo di bottega che lo fa riflettere e gli fa cambiare idea. Il film finisce con Scrooge che alla fine del film urla “Divertiamoci prima che i vermi inizino a divertirsi con noi”. Lo devi vedere.
Vanna: Lo vedrò. La volta scorsa mi hai consigliato “Indivisibili” di Edoardo De Angelis e l’ho guardato.
Forest: Ah, sì bellissimo, ti è piaciuto?
Vanna: Molto ma mi ha anche un po’ turbata.
Forest: De Angelis è uno dei miei registi preferiti, ti consiglio di guardare anche l’ultimo “Il vizio della speranza”, e “Perez” di qualche anno fa con Zingaretti.
Vanna: Ti nomino mio “pusher” ufficiale di film da guardare, invece, per quelli di Natale, che adoro, mi farò consigliare da tua moglie.
Forest: Quelli li subisco però lei in cambio si vede con me il capolavoro dei capolavori, “Natale in Casa Cupiello”, un Natale sì e uno no e sono felice perché questo è il Natale sì.
Vanna: Pensa che invece in casa mia “Natale in Casa Cupiello” va in loop ogni anno dall’8 dicembre al 6 gennaio.
Forest: A parte che adoro Napoli, c’è uno spettacolo teatrale bellissimo che vorrei vedere, di Lino Musella, sulla storia del Teatro San Ferdinando e di Eduardo De Filippo che si chiama “Tavola tavola, chiodo chiodo”. Il nome viene dalle parole incise su una lapide del palcoscenico del San Ferdinando dedicate a Peppino Mercurio, il macchinista che ha costruito il palcoscenico del teatro dopo essere stato distrutto dai bombardamenti. Eduardo quando parlava di Mercurio diceva, appunto, “quel palco lo ha costruito Tavola tavola, chiodo chiodo”. Settimana scorsa al San Ferdinando invece ho visto “Ditegli sempre di si” con Gianfelice Imparato, una delle prime commedie scritte da Eduardo.
Vanna: Lo aggiungo alla lista “Cose da vedere” e quando ci sentiremo di nuovo avrò fatto tutti i “compiti”. Ritorniamo al Natale? Dove lo passerai?
Forest: I comici a Natale lavorano più di ogni altra sera, in passato l’ho fatto anch’io ma da anni mi dedico solo alla famiglia, ho la fortuna di avere i genitori. Pensa che in questo momento sono in Sicilia a festeggiare i 94 anni del mio papà. Quindi passo la vigilia con i suoceri a Treviso e la mattina di Natale parto per tornare a Nicosia dai miei.
Vanna: Avete qualche rito particolare?
Forest: Io e tutta la famiglia giochiamo a strip tombola che è come lo strip poker ma coi numeri della tombola.
Vanna: Ah, e fin dove arrivate a spogliarvi?
Forest: (ride) Non è vero!
Vanna: (rido anch’io) Con perplessità ma ci ho quasi creduto. Cos’è che mangi tantissimo a Natale?
Forest: Il panettone, rigorosamente senza uvetta.
Vanna: E collabori in cucina?
Forest: Certo. Siccome sono siculo lombardo veneto dato che sono nato in Sicilia, vivo da una vita a Milano e mia moglie è trevigiana, unisco le tradizioni delle tre regioni cucinando un piatto che ci accontenti tutti. Faccio il tacchino al forno ripieno di arancini, baccalà mantecato, sarde saor venete e di cotolette alla milanese…
Vanna: Forest, ci stavo cascando di nuovo, giusto?
Forest: Sì! Mi fanno stare alla larga dalla cucina. Collaboro sciacquando i piatti e mettendoli in ordine nella lavastoviglie e questo è il mio grande apporto, al massimo mi fanno andare a comprare il vino.
Vanna: come sei messo con i regali?
Forest: Come piccola vendetta impacchetto regali brutti da mettere sotto l’albero, a mia moglie regalo babbi natale di ogni tipo che fanno le cose più strane. Adesso ne ho comprato uno che cavalca una renna, ti mando la foto così vedi com’è orribile. L’unico problema è che poi me li ritrovo tutti per casa ogni anno.
Vanna: Chiedi tu un regalo a Babbo Natale.
Forest: Una renna. Una renna viva da tenere in casa, così quando i miei amici vanno giù al parco con il cane, io posso scendere con la mia bella renna. So che col cane si cucca e si fanno un sacco di conoscenze, quindi chissà con la renna.
Vanna: Mago, fai sparire qualcosa che proprio non sopporti dal Natale.
Forest: Non farei sparire comunque niente perché il Natale fa felice tante persone e quindi in un momento storico così particolare per il mondo e il nostro paese, se si trova qualcosa per cui si è felici devi tenerlo ben stretto.