Ritratti napoletani: la grande Tina Pica

Carriera e aneddoti di un'attrice ribelle che ruppe con Eduardo e litigo' con la Lollobrigida

    di Armando De Sio

Concettina Annunziata Pica, in arte Tina Pica, nasce a Napoli nel popolare quartiere del Borgo di Sant’Antonio Abate il 31 marzo del 1884, da Giuseppe Pica, attore capocomico ed interprete del personaggio di Anselmo Tartaglia e da Clementina Cozzolino, attrice. Tina entra nella compagnia del padre già da piccolissima. Casa e bottega ogni sera, dall’appartamento, nello stesso palazzo del San Ferdinando, al palcoscenico occupato dalla compagnia di Federico Stella. La bambina recita e impara i segreti di un mestiere molto difficile. Tina piano piano riesce ad avere ruoli sempre più importanti, finché una sera mentre recitava con il padre nella compagnia di Salvatore De Muto, uno dei più grandi Pulcinella di sempre, è costretta a sostituire il padre nel ruolo di Anselmo Tartaglia.

Ascoltiamo l’episodio tratto da un articolo della pagina “Totòtruffa2002”: “Salvato’, eccomi sono pronta”. “Cunce’, e che faje vestuta ‘a Tartaglia?” “Faccio ‘a parte ‘e papà.” “Ma tu si’ pazza?” “Nun so pazza, famme pruva’!”. De Muto si convince. La Pica “passa”, il pubblico l’accoglie favorevolmente. Il successo arride Concetta che farà parte della formazione “Ribalta Gaia”, al Teatro Nuovo di Napoli assieme ad artisti del calibro di Eduardo, Titina, Peppino, Pietro Carloni, Carlo Pisacane, Agostino Salvietti. Parteciperà alla nascita e al successo del Teatro Umoristico de I De Filippo. Con i tre fratelli De Filippo non riesce a resistere a lungo, pur rimanendo sempre assai cara a Eduardo. È tanto cara e stimata da meritare l’invito a partecipare, con tutti gli onori, alla compagnia di “Palummella zompa e vola” per la riapertura del San Ferdinando, la “casa e puteca” della sua gioventù. Il rapporto tra Tina Pica e Eduardo si interrompe bruscamente proprio un anno dopo la riapertura del San Ferdinando, nel 1955.

Tina rientra dopo alcune settimane a Cinecittà, dove era stata impegnata sul set di “Il segno di Venere” con la regia di Dino Risi, dopo “Pane, amore e gelosia”, nel ruolo di Caramella, girato l’anno prima, chiamata dal suo grande amico Vittorio De Sica. Sotto contratto con la Titanus, era stata molto chiara nell’esporre a Eduardo tutti i suoi impegni cinematografici, accordandosi su ogni cosa. Di ritorno, però, da “Il segno di Venere”, si sente dire da Eduardo: “Cunce’, puo’ turna’ a Roma”. La Pica si offende a morte per l’atteggiamento del drammaturgo. Un altro aneddoto curioso è quando la Pica ha messo al suo posto Gina Lollobrigida, che si era permessa di trattarla dall’alto in basso, come una guitta da quattro soldi. Un giorno, dopo che ha “risolto” con una battuta fuori copione una scena “squadrata”, la Lollobrigida si è permessa di farle i complimenti. Donna Cuncetta, invece di ringraziare la diva, dà le spalle alla star e si rivolge a De Sica: “Vitto’, ma chesta chi è?”. Per Renato Simoni è “la magnifica figlia di Tartaglia”, per Massimo Bontempelli è “brava quanto i De Filippo” e Pirandello l’ha molto applaudita quando l’ha vista in Liolà assieme ai De Filippo. “Fratelli, ricordiamoci di Tina Pica!”





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