Piero Angela, il dotto gentiluomo
Ricordiamo il maestro della divulgazione morto il 13 agosto a Roma all'eta' di 93 anni
di Armando De Sio
“Il dotto gentiluomo che tutta Italia conosce”, così Primo Levi definì Piero Angela, padre della divulgazione scientifica italiana. Nato a Torino nel 1928, è morto il 13 agosto scorso a 93 anni. Questo 6 luglio è andata in onda la ventisettesima edizione di Superquark. Ma sentiamo le sue parole in un’intervista rilasciata a “Il Mattino” di Napoli il 5 luglio: «Come sappiamo la scienza e la tecnologia, ed i loro riflessi sulla società, sono in continua e rapida evoluzione, ma spesso in Italia se ne parla solo in termini di oscure minacce o di miracoli straordinari. Non si riesce a capire la natura profonda di questi cambiamenti e quindi spesso non riusciamo a gestirli. Come diceva Luigi Einaudi, il secondo presidente della Repubblica Italiana 'conoscere per deliberare'. Per prendere le decisioni giuste alla guida di un Paese bisogna conoscere bene, dati alla mano, la situazione. E scienza e tecnologia sono una parte importantissima di queste necessarie conoscenze». [...]
«A Superquark si segue quello che avviene nel mondo della scienza e della tecnologia e si scelgono le ricerche o le scoperte che agli autori del programma sembrano più interessanti e innovative. Poi nelle riunioni di redazione si scelgono le idee che vengono ritenute le più adatte al programma. Nel senso che si prestano ad una realizzazione televisiva, dove le immagini sono molto importanti. Naturalmente questa esplorazione dei temi per i servizi deve molto agli autori che collaborano con me». Figlio di Carlo Angela, psichiatra (anch’egli aveva un piccolo programma divulgativo sulla psichiatria in radio), giusto fra le Nazioni, dopo il liceo comincia a frequentare la facoltà di ingegneria per poi abbandonarla e dedicarsi al giornalismo prima radiofonico e poi televisivo. Prima inviato per il Telegiornale Rai in Belgio e Francia, nel 1962 diventa il primo giornalista-conduttore del neonato Tg2. Ma saranno i viaggi spaziali e le varie missioni Apollo, a cui lui assisterà come inviato per la Rai, a spingerlo verso la divulgazione scientifica. Dopo i primi tentativi negli anni ’70, come ad esempio “Nel buio degli anni luce” del 1971, “Destinazione uomo”, o “Da zero a tre anni” dello stesso anno, il 18 marzo 1981, arriva un programma destinato a cambiare per sempre la televisione italiana: Quark. Da allora per oltre 40 anni e aumentando il minutaggio da 60 ai 120 minuti di Superquark nel 1995, passando dalla seconda alla prima serata della rete ammiraglia, con approfondimenti e speciali sui temi più svariati, e servendosi della collaborazioni di grandi esperti italiani e internazionali, Piero Angela ha accompagnato milioni di italiani in viaggi nella scienza, nella tecnologia, nella storia, nell’archeologia, nell’arte, nella psicologia, più in generale nella cultura e nella conoscenza, ricordando sempre che “divulgare significa semplicemente tradurre. Cioè dire la stessa cosa con altre parole”.