Birmania, numeri e conclusioni
Si chiude l'inchiesta sulla Birmania, considerazioni sul terzo millennio
di Mario Paciolla
In Myanmar, oggi, c’è un sinistro legame tra giunta militare, eserciti di milizie etniche, coltivatori e finanziatori internazionali. Si pensa che la giunta militare favorisca e protegga molti leader delle milizie etniche, che garantiscono al governo il controllo del territorio. In cambio hanno il via libera per produrre droga ed esportarla. 2001: l’Afghanistan, dopo anni che era stato uno dei principali produttori, dai 91.000 ettari desinati alla coltivazione di papavero da oppio, ha ridotto l’area a 8.000 ettari. Nello stesso settembre vengono rovesciati i Talebani e posto al potere un governo più compiacente. 2004: comincia una campagna per sradicare la produzione di oppio nel Triangolo d’oro, in mano ad agricoltori itineranti locali. 2005-2007: crollo della produzione di oppio nel Triangolo d’oro. Settembre 2007: la Birmania torna d’attualità. Primi mesi del 2008: esce al cinema ‘John Rambo’ . Riprendono le persecuzioni cinesi contro i monaci tibetani. L’obiettivo principale dell’Occidente, forse, è la rivitalizzazione del Triangolo d’oro. A partire proprio dal Myanmar. L’obiettivo principale della Cina, forse, è non perdere il controllo su una regione che solo nei primi mesi del 2007, ha contribuito in gran parte a fatturare, grazie all’import-export, capitali per 1 mld e 110 mil di dollari. Il 40 % in più rispetto al 2006. Nel 2008 il mercato occidentale si trova ad affrontare una forte insolvenza finanziaria e bolle speculative. La crisi asiatica del 1997 ha messo in evidenza un altro fattore importante: l’incapacità del Giappone di assumere la leadership regionale dell’Asia sul mercato internazionale, diventando il partner ideale dell’Occidente e l’iperbolica ascesa della Cina. L’unico paese a non essere stato sfiorato dalla crisi. ‘ Probabilmente è illusorio pensare che mostrando la guerra come un qualcosa di brutto, la gente smetterà di combatterla ’ (S.Kubrick). All’inizio del film ‘John Rambo’ , c’è un dialogo alquanto insolito tra il veterano del Vietnam e la missionaria cristiana protagonista ( Julie Benz). ‘se non avete armi con voi, allora non cambierete nulla ’. La cui parafrasi, con un pizzico d’immaginazione, potrebbe essere: ‘Parla con voce sommessa e con tono tranquillo. Ma porta sempre con te un grosso bastone. Se vuoi andare lontano ’. Il presidente americano Roosevelt nel 1904. Forse Rambo ha cambiato il suo status: da martire del Vietnam, ad eroe della Birmania. Forse la Cina tiene tanto a cuore le montagne aspre, insidiose e inaccessibili del Tibet, per praticare meglio lo yoga. Forse. Forse ‘ questo che a notte balugina/ nella calotta del mio pensiero,/ non è il lume di chiesa o d’officina/ che alimenti/ chierico rosso o nero ’. Forse ‘il tenue bagliore strofinato/ laggiù non era quello di un fiammifero ’. (da ‘Il piccolo testamento ’ ,E. Montale). Tutte le informazioni circa dati statistici, cifre e date, sono state prese da: Asian Affairs. Rivista del mondo asiatico; Geografia e geopolitica dell’Estremo Oriente, Cap. 10 di F.Montessoro. Libro a cura di E. Dell’Agnese. Testo adottato ufficialmente da docenti universitari.