Il Papa

    di Maurizio Pacelli

Un Pontefice sembra benedire le due figure di discepoli ai suoi piedi. E’ il Papa: costruisce ponti (da pontis e ficere), ovvero istituisce un collegamento tra due mondi separati.

In origine, nella Roma repubblicana, molto prima dell’avvento del Cristianesimo, il Collegio Pontificio si occupava proprio delle attività di mediazione necessarie fra la comunità e le divinità della religione. Il consesso era formato da cinque componenti e proprio al quinto, chiamato Pontefice Massimo, erano affidati i poteri di rappresentanza. Nel tempo la carica fu assunta dagli imperatori, a indicare il carattere essenziale di questo ruolo. Trasmettere è, dunque, la sua funzione che può essere nobile, se intesa come partecipazione dei misteri, oppure spregevole se, come falso messaggero, corrisponde all’intento di separare ulteriormente quei mondi. Ma cosa è necessario mettere in comunicazione?

Di seguito alla coppia terrestre – Imperatrice/Imperatore – troviamo l’arcano del Papa che, nello schema duale ricorrente nel Tarot, da un lato rappresenta l’anima del Maschile (la personalità, come si è detto, risiede nell’Imperatore), dall’altro lato individua il maschio della Coppia Celeste, formata da: Iside/ Papessa - Osiride/Papa.

Papa e Papessa si danno naturalmente le spalle a segnare un sostegno reciproco nello svolgere le proprie azioni che sono sempre condivise con altri: la prima è in ricezione passiva (studia il libro della vita e feconda l’uovo cosmico), dunque accumula conoscenza e la mostra (il libro aperto); il secondo è in ricezione attiva, attraverso la croce a tre braccia, simbolo della gerarchia ecclesiastica e del potere, riceve messaggi dall’alto e li trasmette ai discepoli.

Non è un caso che sia l’arcano numero V. Questo numero è da sempre collegato all’essenza dell’uomo e corrisponde al centro della croce, uno dei quattro simboli fondamentali di tutte le principali culture del pianeta (gli altri tre sarebbero il centro, il cerchio e il quadrato).

La croce, diretta verso i quattro punti cardinali, è la base di tutti i simboli di orientamento: quello spaziale est-ovest (nascita e tramonto del sole); quello temporale, nord-sud in riferimento all’asse di rotazione del mondo e di conseguenza ai punti cardinali celesti. L’incrocio dei due bracci è il punto di congiunzione e di comunicazione fra la Terra e il Cielo ovvero l’Uomo-divino, il centro, contraddistinto proprio dal numero cinque, cifra delle ierogamie: il matrimonio del principio celeste (il tre) e del principio terrestre (il due).

Quindi, il Papa mette in comunicazione il Cielo e la Terra e questo ri-legare, questo fare religioso, lo si può intendere sia come attività rivolta all’esterno (sarà un padre, un capo carismatico, una guida che sostiene e orienta nel proprio cammino), sia come attività rivolta all’interno: sarà, dunque, il nostro Sé che coordina e tenta di integrare le nostre parti disperse.  

Può, però, essere diabolico nella misura in cui l’istanza paterna del potere si identifichi con gli aspetti cruenti del maschile e, come Urano o Saturno, divori simbolicamente i propri figli. Collegare è difficile, più semplice dividere e confondere. La carta simboleggia anche la possibilità di un inganno (o auto-inganno), tanto che, non è chiaro quanti e quali siano i personaggi ai piedi del Papa

 

N.B.Come sempre si fa riferimento alle lame della versione restaurata da Carlo Bozzelli, fondatore dell’Accademia dei Tarocchi





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