Emancipazione scritta

Tutto parla: dalle riviste ai graffiti nei bagni pubblici

    di Silvio Fabris

Tutti abbiamo seguito le mode, compresa quella di portare un libro sotto il braccio, possibilmente con titolo di tendenza, e a furia di "passeggiarlo" qua e là sembrava davvero che l’avessi letto, tanto si era consumato. Non aveva importanza se dopo la prima pagina era già stato abbandonato al suo destino. Se poi sul treno ti capita di leggere Panorama o Espresso piuttosto che Novella 2000, ti accorgerai che quest’ultimo è molto più divertente, perché se si parla di libertà questo davvero ti libera la mente da pensieri troppo seriosi mostrandoti in prima pagina che pure le principesse si sono beccate le corna. 

Da attenti e liberi lettori non dovreste trascurare nulla, compresi i messaggi erotici scritti sulle pareti dei bagni pubblici. Specialmente quelli dell’Accademia di Belle Arti di Napoli da me frequentata, che erano veramente delle opere d’arte. Un vero spasso, ma mai nessuno che ne parli o pensi di farne un libro. Che dire poi dei graffiti urbani e suburbani? Trascuriamo l’incivile barbarie di quelli che usano monumenti e cose simili tradendo la memoria storica ed artistica.





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