La bufala della bufala

Ecco perché la carne di Kobe è nemica del colesterolo

    di Salvatore Del Prete

Poco tempo fa mi è capitato di imbattermi nella famosissima carne di Kobe o almeno quella che spacciavano per carne di Kobe. E la mia attenzione è stata immediatamente catturata dalle parole del macellaio che, nell’enumerare le magnifiche proprietà di questa carne, ne continuava a sostenere il valore altamente nutritivo e per nulla nocivo. A sostegno di tutta la sua tesi diceva che da numerosi studi “scientifici” si dimostrava che il grasso della carne di Kobe era grasso insaturo.

“Ma davvero?” esclamai totalmente sorpreso e reiteratamente. Il macellaio rispose:  Sì”.

Il grasso insaturo è un grasso che si trova negli organismi di origine vegetale e solo in minima parte in quelli di origine animale, quindi dire che un pezzo di carne sia composto da grassi insaturi è come paragonarlo ad un pezzo di legno, ad un oliva a della soia.

Basito dalle sue parole mi sono documentato sulla carne di Kobe ed in effetti ho visto che molte leggende aleggiano su questi animali, ma tra leggenda e realtà vi è un abbisso.

La carne di Kobe è prodotta principalmente in Giappone nella regione di Tajima, ma anche a Omi e Matsusaka, e questi bovini sono tutelati da un marchio registrato che ne disciplina la produzione. Il bestiame deve provenire dalla prefettura di Hyogo e deve essere toro castrato o scottona (mucca vergine), avere un peso non oltre i 470 Kg, e deve essere macellato in zone preposte.

L’alimentazione di questo animale è controllata ed è principalmente a base di cereali.

Il prezzo è molto alto perché le esportazioni sono minime e molto controllate e si aggira intorno ai 1000 euro al Kg e i paesi che ne comprano maggiormente sono la Cina e gli USA.

Tralasciando i tratti storici e approfondendo la questione nutrizionale, ho in effetti appurato che il kobe, non avendo un metabolismo marziano e non provenendo da Venere, come tutti gli animali accumula colesterolo (ossia grassi saturi) e inoltre non ci sono articoli scientifici a supporto degli effetti benefici del Kobe; anzi è dimostrato che il quantitativo di grassi nella carne di Kobe è estremamente alto 20% su 100gr., di cui 8gr. sono di colesterolo, mentre la carne di manzo magra contiene il 5% di grassi di cui 3gr. sono colesterolo.

Quindi anche se alimentano il kobe con cereali e riso, se lo coccolano e gli fanno sentire Bach, il grasso che il povero animale accumula è sempre e comunque colesterolo. È come dire che il grasso di un obeso che non fa movimento, ma ascolta Mozart è diverso da quello di una persona che quotidianamente fa dalle 2 alle 4 ore di movimento all’aria aperta. Sicuramente il grasso del Kobe fa di questa carne un alimento prelibato rispetto ad una fetta di filetto di manzo italiano, ma di sicuro si può affermare che è tutt’altro che salutare; mangiare carne di Kobe è come mangiare un pacchetto di patatine fritte.

In conclusione il marketing come spesso accade ai nostri giorni non bada certo alla salute e al benessere delle persone e pur di guadagnare si può arrivare a dire che anche le scorie radioattive in fondo hanno effetti benefici di lungo termine sulla gente.

Non è importante se la carne sia di Kobe oppure la crusca provenga dal Madagascar, l’importante è che quello che mangiamo sia in equilibrio con il nostro fabbisogno alimentare, è logica comune che qualsiasi eccesso produce effetti negativi e alla lunga faccia male. Quindi non fatevi ingannare dai paroloni il grasso è grasso e la carne di Kobe ne contiene di più.





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