Chissà cosa direbbero gli insegnanti “vecchio stile” – quelli, per intenderci, severi, rigorosissimi, che non esitavano ad usare metodi correttivi energici – di fronte a questa recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione (la n.ro 47543/2015), nella quale i giudici della V sezione penale hanno confermato la condanna di un’insegnante di inglese per abuso di mezzi di correzione e violenza privata aggravata.