Da come scrivi si comprende chi sei

La grafologa Nicole Ciccolo: «La grafia ci dà l'idea di come una persona affronta il mondo»

    di Vincenzo Maio

Nicole Ciccolo, veronese, classe 1967 (nella foto) è un’esperta e studiosa della scrittura che vive ed opera a Bologna. Si è diplomata nel 1998 in perizia grafica presso la Scuola Arigraf di Roma. È iscritta all’Associazione Grafologi Professionisti ed è docente di tecniche peritali presso la Scuola Superiore di Grafologia. Ha espletato numerosi incarichi quale consulente tecnico del P.M. per conto di molte Procure della Repubblica a livello nazionale.

Si occupa dell’alterazione e della contraffazione di documenti pubblici o privati, dattiloscritti o manoscritti, anche mediante il loro esame fisico, strumentale e grafoscopico; l’indagine psico-grafologica della personalità. È apparsa più volte in trasmissioni televisive su “Chi l’ha visto” e “La vita in diretta”. Ecco cosa ci ha raccontato in merito alla sua attività professionale.

Che cos’è e che cosa studi la grafologia, intesa come studio della scrittura?

La grafologia è lo studio del gesto grafico, ossia della scrittura, per capire e analizzare il carattere della persona. Equivale ad un test proiettivo della personalità in grado di evidenziare aspetti consci e inconsci della persona. La grafologia, se studiata in profondità e non superficialmente, può diventare uno strumento validissimo per l’esplorazione del carattere. La scrittura è un’attività complessa, forse la più complessa dell’uomo, in cui entrano in gioco componenti psichiche, neuromuscolari e cerebrali, proprio perché è un impulso che parte direttamente dal cervello e si materializza sulla carta. La carta è simbolo del mondo esterno, dell’ignoto. Quindi come si scrive e come si riempie il foglio ci fornisce l'idea di come una persona affronta il mondo. La perizia grafica ha uno scopo identificativo, quello di verificare se una scrittura è autografa oppure è un falso. Il mio lavoro si svolge prevalentemente con i Tribunali.

Com'è nata la sua passione per la grafologia?

È nata per caso, quando avevo 27 anni, dall’incontro con un’amica che studiava grafologia a Urbino, la quale mi disse qualcosa sulla mia scrittura. È stata una sorpresa che mi ha indotta a seguire un corso di studi specialistico e da quel momento è diventata la mia professione a tempo pieno.

Che cosa si può fare per stimolare l’interesse del pubblico per la grafologia?

Bisognerebbe affrontare la grafologia in modo serio e informare il pubblico che ci sono tantissimi casi di testamenti olografi falsi, oppure di persone anziane circuite e indotte a fare un testamento approfittando della loro fragilità psico-fisica.

Che cosa apprezza di più nel lavoro di un grafologo?

La professionalità unita al senso di giustizia.

Qual è l’avvenimento che l’ha coinvolta di più nella sua carriera?

Mi hanno appassionato i falsi storici con l’utilizzo di tecniche veramente ingegnose, tra cui le false lettere attribuite a Alcide De Gasperi nel 1954, e i falsi diari di Benito Mussolini comprati da Dell’Utri e pubblicati dalla casa editrice Bompiani con il titolo “Veri o Presunti?”.

(Per saperne di più: www.nicoleciccolo.it)





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