Tu, mio, De Luca e l'isola dei sentimenti

Perché leggere il romanzo di formazione dello scrittore partenopeo

    di Roberta Errico

Tu, mio è il quindicesimo libro dello scrittore napoletano, acclamato in tutto il mondo, Erri De Luca. La storia è scritta in prima persona e narra le vicende che, nell'arco di una calda estate degli anni cinquanta, coinvolgono il giovane protagonista di sedici anni nella cornice dell'isola d'Ischia. Il protagonista vive le prime libertà dai suoi genitori nel perimetro rassicurante dell'isola: il pescatore Nicola e il cugino più grande d'età, Daniele, sono i due accompagnatori che, tramite insegnamenti nuovi e sfide inaspettate, lo conducono fuori dall'uscio di casa.

L'io-narrante non è estraneo al periodo storico in cui vive, anzi, esprime da subito una furiosa curiosità per gli accadimenti della seconda guerra mondiale, da poco finita, ma di cui lui non ha avuto una diretta esperienza. Vorrebbe ottenere quante più informazioni possibili dalla sua famiglia, che invece si rifiuta di parlare di un recente passato che desidera solo dimenticare: tutti sono ansiosi di vivere un presente sereno, sgombro da preoccupazioni e da angosce. Il protagonista incontra, grazie all'intermediazione del cugino, Caia, una bella ventenne intenta a trascorrere le vacanze estive nel Golfo di Napoli. Caia, a differenza della famiglia del giovane, ha ben presente gli orrori del passato e non riesce a levarseli da davanti agli occhi. Caia è di origine ebrea, il suo vero nome infatti è Hàiele, e durante la guerra ha perso entrambi i genitori: il crudele racconto di vita della giovane, scuote profondamente il protagonista che sente nascere in lui un desiderio di protezione e un sentimento d'amore.

Quella che in principio, appare al lettore come l'inizio di una classica storia d'amore estiva tra due adolescenti, diventa invece il racconto di un affetto insolito ma non per questo meno profondo. Il protagonista assume per Caia il ruolo di un amico, poi di un angelo custode, fino ad identificarsi con il padre della ragazza, la quale gli permette di rivolgersi a lei con i teneri epiteti che le riservava il genitore. Il protagonista diventa adulto attraverso l'amore, l'esperienza più personale nella vita di un individuo, ma anche attraverso la conoscenza della storia universale, che volente o nolente lo riguarda e dalla quale, come lui percepiva, anche se confusamente, all'inizio del racconto non può prescindere.





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