LIBRI Baby Boom
Vietato rottamare una generazione
di Maria Neve Iervolino
Il giornalista beneventano Bruno Menna ripercorre come su una lunga linea del tempo gli eventi e i fenomeni che hanno forgiato una generazione di uomini e donne di mezza età rimasti senza prospettive lavorative, perché troppo vecchi per essere assunti, troppo anziani per andare in pensione. L’autore tratta il tema degli esodati italiani senza eccessi di tragicità, ma ricostruendo la storia politica, economica e sociale di una generazione di orfani dello Stato, incapaci di farsi rottamare.
Come tutte le copertine Iuppiter edizioni anche per “Baby boom” vale la regola di una semplicità ad effetto, data dallo sfondo bianco con la fascetta stampata che reca il senso dell’opera di Menna: “memorie di una generazione che non vuole farsi rottamare”.
Undici capitoli per ricordare il “risveglio del Belpaese” tra Fiat e Fellini, e soprattutto per chiedere dov’è la colpa di una generazione nata in un periodo di “baby boom” e di cambiamenti sociali in scala internazionale: “Era un’Italia a tenuta stagna, laddove l’arte dell’arrangiarsi era solo un formidabile tassello del “miracolo” economico, le cui ragioni furono molteplici e solo in apparenza occasionali”.
Al contrario della maggior parte della moderna produzione editoriale quest’opera non ha un solo target di lettori a cui rivolgersi. Menna oltre a dialogare con gli over 50, approfondisce il conflitto generazionale sul mercato del lavoro con i loro figli. Invita questi figli a comprendere i tormentoni e i tormenti dei padri e delle madri.
“Il calo della fertilità, l’aumento dell’aspettativa di vita, l’invecchiamento demografico hanno considerevoli ripercussioni sulla società e l’economia generale. Il problema […] si aggrava man mano che gli epigoni del “baby boom” raggiungono l’età pensionabile.”