Esterno Notte, rivive Aldo Moro

Successo su Raiuno della drammatica miniserie firmata da Marco Bellocchio

    di Daniele Vargiu

Da lunedì 14 novembre a giovedì 17 novembre è andata in onda su Rai Uno per ben tre serate consecutive la serie: “Esterno Notte”. L’autore Marco Bellocchio è uno dei nostri autori cinematografici più premiati e amati. Il regista ha ripreso il filo di uno dei suoi film più celebri, “Buongiorno, Notte”. Le due opere hanno in comune il tema del rapimento di Aldo Moro e i cinquantadue giorni del sequestro, fino al ritrovamento del suo cadavere in un’auto. Andando ad analizzare la serie non si tratta né di un remake del film né di un sequel. Ma bensì di un’integrazione. Infatti, la serie effettuata 19 anni dopo, riprende l’intera narrazione esaminandola dal punto di vista storico, politico e sociale. L’intera narrazione è ambientata nei cosiddetti “Anni di Piombo”. Un periodo storico ambientato tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta del ventesimo secolo, in cui si verificò un’estremizzazione della dialettica politica, la quale produsse violenze di piazza, lotte e terrorismo. In merito all’accaduto del rapimento di Aldo Moro, accadde questo: il nove maggio del 1978 il corpo senza vita del presidente della Dc venne trovato nel bagagliaio di una Renault rossa in via Caetani, a Roma. Lo statista venne rapito il sedici marzo, in via Fani, da un gruppo delle Brigate Rosse che uccisero i cinque uomini della sua scorta. Dopo cinquanta giorni di prigionia i terroristi uccisero anche il fautore del compromesso storico. Tornando alla serie, esternamente, in merito al cast nulla da dire. Mi basta aggiungere e dire eccellente.

Gli attori che hanno partecipato sono Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Daniele Marra, Toni Servillo, Emanuele Aita, Lidia Vitale, Bruno Cariello e tanti altri. Per il resto, qualora non abbiate fatto in tempo a visionare il prodotto lo si può vedere in replica sulla piattaforma di Rai Play. “Esterno Notte” si candida come uno degli eventi tv più interessanti di questo autunno televisivo. È una serie prodotta da Lorenzo Mieli per “The Apartment”, in collaborazione con Rai Fiction, e in coproduzione con “Arte France”. La serie è stata accolta al Festival del cinema di Cannes con dieci minuti di applausi ed è stata presentata nelle sale alla sua prima mondiale, a cui è seguito un passaggio nelle sale in due capitoli, uno nel mese di maggio e l’altro nel mese di giugno. Di cosa parla? Tratta degli attentati avvenuti in Italia nel 1971. Agguati con pistola, rapimenti, scontri in piazza, e scontri a fuoco. Nel frattempo, si vede l’alleanza senza precedenti tra il partito di centro della Democrazia Cristiana e il Partito Comunista guidato da Enrico Berlinguer, di cui ne è artefice tra gli altri, l'ex Presidente del Consiglio, il democristiano Aldo Moro, che però viene rapito dalle Brigate Rosse nel giorno di un nuovo insediamento.

Da lì partono oltre cinquanta giorni di trattative e indagini di cui i più sanno dai comunicati dei terroristi (e poi dalle lettere che Moro scrisse dalla prigionia alla moglie, ma anche ai colleghi e alle istituzioni). L'esito finale è una sentenza di morte da parte brigatisti allo scadere del loro ultimatum, il cadavere dello statista viene fatto ritrovare nel bagagliaio di un'auto. Il regista è stato sorprendente per come ha descritto nei minimi dettagli una pagina nera della nostra storia contemporanea, la quale nei vari episodi è raccontata tanto dal suo interno quanto e soprattutto inquadrandola alla perfezione nel periodo. Là si può definire paradossalmente come un'ombra nella storia dell'Italia post bellica, che ancora oggi ci inquieta. Si mette a nudo l'occhio di un autore che indaga i fatti realmente accaduti all’epoca. Miniserie preziosa e coraggiosa.





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