Rock al PAN
Mostra internazionale sul rock e i suoi linguaggi dal 22 febbraio al 6 aprile
di Sara Giuseppina D'Ambrosio
Era il 1954 quando la rivista statunitense Variety fissò l’improrogabile e vicino decesso della corrente musicale allora neonata: «Il rock’n’roll morirà entro giugno». Mai pronostico fu più disatteso. Infatti, una vera e propria deflagrazione culturale avrebbe contraddistinto un movimento ben più longevo delle aspettative popolari. Innumerevoli adepti avrebbero sacrificato se stessi sull’altare del Rock, talvolta incontrando il favore della dea dell’arte e trasformandosi, così, in miti immortali.
Un potere tale da sfondare le barriere di genere musicale per aprirsi a porzioni culturali molto più ampie che hanno visto il rock sposare, prima fra tutte, l’arte pittorica e poi la cinematografia, la moda, ma che, soprattutto, lo hanno reso affine ad una corrente filosofica, ad un movimento ideologico.
ROCK!4, la mostra allestita al PAN (Palazzo Arti Napoli) dal 22 Febbraio al 6 Aprile, è celebrazione, riflessione polimorfa, della corrente omonima a cui intere generazioni di artisti, ma non solo!, devono un retaggio immenso che, a distanza di decenni, ancora non permette di mettere la parola fine.
Interessante incipit sono le opere di Rosa Iazzetta, che ripropone quadri classici adattandoli ai protagonisti della stagione Rock più intensa, da qui ecco, ad esempio, la musa di Warhol, Nico, sostituirsi alla Monna Lisa in Nico’s banana. Ancora nella medesima sala troviamo intriganti riletture, da parte di artisti contemporanei, di album che sono divenuti pietre miliari del rock, come Hot rats di Frank Zappa che Lino Vairetti trasfigura in un più che mai inquietante plastico, dove nerissimi topi, unica vita possibile sullo sterile ambiente rappresentato, sembrano abbeverarsi ad un lago di caldo sangue.
Un terreno più pedagogico caratterizza il percorso di “The sound of music” che offre esemplari celebri, inconsueti, ad ogni modo sempre vintage, di apparecchi radio. Ampio spazio è, poi, dedicato al Re, Elvis Presley, che, precisamente 60 anni fa, apriva al Rock registrando “That’s all right mama”, celebrato malinconicamente attraverso manifesti dei film, bambole, vinili.
Immenso il repertorio esposto di Mark Wilkinson, autore delle copertine per gli album di The Darkness, Iron Maiden, ma soprattutto Marillion. Wilkinson trasporta in scenari fantastici, dove la precisione fotografico-contemplativa mescola figure e situazioni immaginarie con oggetti reali. A riprova del legame della musica con pittura e disegno, c’è la sezione che presenta il Rock in chiave fumetto e il pop-rock di molte sigle di cartoni. Inaspettato congedo dell’intera rassegna è la minimostra ricordo in onore di Massimo Troisi, nel ventennale della sua scomparsa.