400 anni senza Shakespeare

Dal San Carlo al Bellini: anche Napoli celebra il bardo più citato di sempre

    di Mariangela Ranieri

"Quanti secoli venturi vedranno rappresentata da attori questa nostra grandiosa scena in regni ancora non nati, e in linguaggi ancora non inventati!" esclama Cassio nel Giulio Cesare; e gli fa eco Bruto, dicendo: "E quante volte dovrà sanguinare su scene di teatri Cesare!", e ancora Amleto: "Orazio, io muoio; tu, vivo, racconterai di me, della mia causa, onestamente, la verità a chi vorrà saperne di più [...]". Shakespeare affida a questi eterni versi il suo "non omnis moriar", la sua immortalità. Consapevole che dopo 4 secoli Macbeth, Otello, Romeo e Giulietta, La bisbetica, Amleto e tutte le sue maschere, sarebbero diventati esempi, modelli, luoghi comuni; consapevole che le sue parole sarebbero diventate dediche d'amore, proverbi, modi di dire; consapevole che il mondo non sarebbe mai cambiato, e che tragedie, risa e scellerati amori sarebbero stati nel suo più remoto futuro, il nostro più sentito presente.

Il 23 aprile 2016 saranno passati 400 anni dalla morte di William Shakespeare, e potremmo quasi affermare che ogni secolo, in tutto il mondo, ha le sue mille rappresentazioni dei tanti capolavori del Bardo. Musicisti come Purcell, Bellini, Rossini, Verdi, Strauss, Mendelssonhn, Weber, Gounod, Cajkovskij, Britten, Zandonai, Williams, Ibert e tanti altri ancora, hanno scritto su pentagramma ciò che Shakespeare produsse per il palcoscenico. Esistono, inoltre, versioni Jazz, raccolte in gran parte da Christiana Drapkin in "Shakespeare in Jazz". Sarebbe infine, un'impresa impossibile elencare tutti i lavori cinematografici e teatrali che sono stati anche solo ispirati all'autore di Stratford-upon-Avon, il solo Amleto, per esempio, conta più di 40 "proiezioni".

Quest'anno in Italia, non c'è cinema, teatro o città che non voglia rendere omaggio al "padre di tutti noi", alludendo, De Filippo, ad attori, commedianti e drammaturghi. Il San Carlo ha aperto la stagione dei festeggiamenti con "Falstaff", personaggio presente in due opere del Bardo, "Le comari di Windsor" ed "Enrico IV", con l'aggiunta delle musiche di Verdi. Dal 21 al 28 giugno 2016, il teatro partenopeo ospiterà "Romeo e Giulietta", con l'accompagnamento musicale di Sergej Prokof’ev. Sempre nel mese di giugno ci sarà la terza ed ultima conferenza, nello storico foyer del San Carlo, tenuta da Stefano Manferlotti, uno dei maggiori anglisti italiani, nonché professore ordinario di Letteratura inglese presso l'Università Federico II. La Compagnia stabile di Benevento ha organizzato un corso per recitare, comprendere ed amare alcuni dei sonetti più vivi dell'autore. La "Punta Corsara", diamante del panorama teatrale italiano, ha proposto quest'anno, al Bellini di Napoli, "Hamlet Travestie", una splendida fusione dell'Amleto di Shakespeare e del Don Fausto di Petito. Il Comune di Bagno a Ripoli, borgo alle porte di Firenze, grazie all'associazione Archetipo, con la direzione di Simone Rovida, ospiterà il Festival Shakespeariano, per circa due mesi, da aprile a giugno 2016; il programma prevede spettacoli, eventi, convegni, proiezioni ed ospiti internazionali. Il 19 e 20 aprile tutti i cinema The Space proietteranno l'Amleto, messo in scena lo scorso ottobre al National Theatre di Londra, interpretato da Benedict Cumberbatch. Sono questi, alcuni dei tanti appuntamenti che l'Italia ha promosso, con la volontà di omaggiare un Autore metastorico, un artista le cui parole hanno avuto eco per 400 anni, "il cui sapere si è reso lievito di materia viva", tanto da regalarci quadri e quadri di uomini, che allora come oggi, macchiano e nutrono questa Terra.





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