Quando il bacio cambia sapore

L'amore alla terza e quarta eta'. L'infinita bellezza della condivisione

    di Amedeo Forastiere

Vedere al telegiornale Napoli vuota fa impressione, in particolare quelle piazze che sono il salotto elegante della nostra città. Piazza de Martiri, il mio bar preferito La Caffettiera tutta chiusa, una scena commovente. L’ultima volta che mi sono fermato, prima de coronavirus, era una bella giornata di sole invernale. Il solito cappuccino con morbida graffa e il mio quotidiano. Da quando Piazza dei Martiri fu  chiusa al traffico per la Ztl, è più tranquilla, ma c’è sempre lo scostumato che se ne frega del divieto passando con l’auto. Sfoglio il giornale e do un’occhiata alle notizie politiche: sempre più na caciara come diceva un vecchio comico. Non ho voglia di leggerlo, così mi abbandono a quel sottile caldo raggio di sole che mi riscalda.

Spesso mi capita di incontrare persone che mi confidano di non essere mai state innamorate, io non ci credo. L’amore, quello vero, il sentimento che ha ispirato poeti, scrittori, autori di canzoni, tutti almeno una volta nella vita lo abbiamo provato. Su ragazzi, non diciamo la verità. Chi afferma di non averlo mai vissuto, lo fa perché non vuole confessare di essere stato deluso, peggio se tradito, allora preferisce dire che non è stato mai innamorato. Certo, l’amore a volte è una sofferenza, a volte è una vera e propria dipendenza, ma quante gioie ci regala? Non riusciamo a vivere senza avere accanto la persona amata. Si fanno follie: mi viene più naturale chiamarle “stronzate”. In particolar modo quando siamo gelosi, la paura di perdere la persona amata, non trovare la forza di vivere da soli, anche se nelle litigate spesso diciamo: Perché non te ne vai, sto meglio da solo…mentiamo!

Adesso però vi voglio parlarvi  dell’amore, e se esiste un’età per innamorarsi e una per mettere il sentimento amore in cantina, appenderlo al chiodo. Ai giovanissimi va tutta la considerazione, innamorarsi è un loro diritto, ma  l’uomo, che ha superato gli anta, quella certa età, ha il diritto di innamorarsi ancora? Vivere il sentimento? Baciare la donna amata dopo tanti anni insieme come il primo giorno? O ad una certa età è proibito, spesso con dolore, il sogno di un amore?

Un tavolo sulla sinistra, protetto dall’ombra del palazzo, due vecchietti, ma probabilmente avranno avuto mia stessa età. Uno arzillo, dall’aria benestante, autoritario, sicuramente un dirigente con una buona pensione, l’altro più attempato, dall’aria modesta, probabilmente impiegato; Mi ricorda i personaggi della poesia di Totò ‘a livella, o’ Marchese e o’ scupatore. Vecchi amici sicuramente. Parlano di ricordi, nel modo e dal tono capisco che sono due vedovi, rimasti soli. Si fa fatica ad accettare la solitudine dopo tanti anni di vita con la propria compagna. Vivere da soli a una certa età non è cosa semplice. Dopo tanti anni insieme si diventa una sola persona, forse sarebbe meglio dire, la metà dell’altro. Per cui quando uno se ne va, perché ha concluso la sua esperienza terrestre, ci si sente come se una parte del proprio corpo si fosse staccata. Questi due vecchietti, li guardo e mi fanno pena. Non ho capito se hanno figli oppure no, ma quando si resta da soli, non fa tanta differenza, perché i figli hanno la loro famiglia, per carità è giusto, ci mancherebbe, ma hanno poco tempo da dedicare al genitore rimasto solo. Uno dei due vecchietti, quello più arzillo, con il capello ancora lungo anni sessanta, e basette altezza orecchio, guarda le femmine che passano come probabilmente faceva da giovane: Piazza dei Martiri è sempre stata un via vai di belle donne. Non lo fa alla Fantozzi sbavando, ma con ammirazione quasi romantica, come ai vecchi tempi. Sicuramente i due hanno il bisogno di amare, di avere una persona da stringere, l’altra metà. A una certa età non è facile trovarla, allora che si fa? Si chiamano i ricordi, i bei momenti, che in tutti gli amori ci sono stati.

Quello arzillo, il tipo anni sessanta domanda all’altro: "Ma tu quando è stata l’ultima volt che hai bacio una donna?" Fissando un punto indefinito per concentrarsi risponde: “Beh, l’ultima volta con mia moglie. Fu un po’ drammatica, finché lei non scoppiò in una divertita folle risata. Mia moglie era bella quando rideva contagiava tutti. Mo’ ti racconto cose accadde. Avevo da poco messo una protesi dentaria; scelsi quella mobile costava meno. Una sera, eravamo sul divano guardando alla tv un bel film d’amore, Pretty Woman, ricordi? Quello con Richard Gere e Julia Roberts. La parte finale, quando lui va a casa di lei, si arrampica sulla scala d’emergenza, arriva, e le domanda: Adesso che il principe ha salvato la principessa che succede? E lei: Che la principessa salva il principe. Poi si baciano e proprio in quel momento, gli occhi miei e quelli di mia moglie s’incrociarono, un accenno di sorriso e ci baciammo. Volevamo fare come i due protagonisti nel film, un bacio appassionato, beh,  vuoi sapere cosa accadde il quel momento? Si staccò la mia dentiera ed entro in bocca a mia moglie. Credimi sarei voluto morire dalla vergogna in quel momento. Mia moglie era una grande donna. Me la restituii con una grassa risata che conteggiò anche me. Restammo a ridere per molto come due deficienti, ma divertiti”.

L’arzillo lo guarda un po’ schifato. Certo la dentiera che rimane in bocca alla moglie, diciamoci la verità, fa un po’ senso. Racconta il suo ultimo bacio: “Anch’io ho avuto problemi coi denti, un po’ come tutti della nostra età. Già avevo sentito di incidenti del genere, che sul più bello, quando meno te lo aspetti  la mobile si stacca. Allora chiesi al dentista di mettermi una fissa”. Con aria da ricco sfondato continua: “Costava molto di più della mobile, ma chi sene fregava. Non volevo rischiare che mi accadesse un incidente come il tuo. Qualcuno mi disse che la protesi a volte altera i sapori; vedrai anche baciare sarà diverso. Volevo provarla con mia moglie, purtroppo è volata in cielo prima che il dentista completasse il lavoro. E non ho avuto il tempo di provare con la protesi fissa, un bacio nuovo che sapore avesse”.





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