A Venezia gongola il cinema campano

Dal film «Lacci» al docu su James Senese: quanta Napoli all'ultima mostra

    di Giordana Moltedo

Film d’apertura, produzioni con tanti attori e attrici campani, quattro lavori di giovani artisti presentati nelle sezioni parallele del festival e un premio. Sono questi i numeri che hanno caratterizzato la partecipazione del cinema campano alla 77esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Apertura con Lacci, film di Daniele Lucchetti, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, che ha partecipato alla sceneggiatura, alla quale ha contribuito anche lo scrittore e sceneggiatore casertano Francesco Piccolo. Il film, ambientato nella Napoli degli anni’80, fa immergere lo spettatore in un giallo sentimentale, alla cui base ci sono tutte le contraddizioni del legame tra i due coniugi protagonisti del film, interpretati rispettivamente da  Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher. Il film, che uscirà nelle sale il primo ottobre, ha già conseguito un risultato importante, perché da ben undici anni un film italiano non apriva la Mostra.

Sempre nella sezione dei film italiani presentati fuori concorso, in Lasciami Andare di Stefano Mordini folta è la presenza di attrici napoletane  tra le quali figurano Valeria Golino, Serena Rossi e Antonia Truppo. L’attore Salvatore Esposito è invece il protagonista di Spaccapietre Una Promessa dei fratelli Gianluca e Massimiliano Di Serio, unico film italiano presentato alla sezione Giornata degli Autori. Da menzionare, tra i documentari, la presentazione di Salvatore - Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino sulla figura di Salvatore Ferragamo. Una favola moderna in cui la forza di volontà ha trasformato il calzolaio, partito da Bonito alla volta delle botteghe di Napoli e poi emigrato negli Stati Uniti, nel creatore del marchio che ha segnato e segna ancora oggi il mondo della moda. 

Ma ciò che emerge da questa 77esima della mostra di Venezia è il fermento che sta coinvolgendo nuovi autori che, supportati da società di produzione nate sul territorio, hanno dato vita a dei prodotti audiovisivi che hanno ottenuto consensi dalla critica. Come il cortometraggio Le Mosche scritto e diretto da Edgardo Pistone e prodotto dalla OpenMind, che si è aggiudicato il premio come miglior regista alla Settimana della Critica della sezione Short Italian Cinema. Alle Giornate degli Autori, invece, ci sono state ben tre presentazioni di film e documentari made in Naples, quali Quaranta Cavalli film scritto e diretto dal giovane Luca Ciriello e prodotto dalla Lunia film. Poi, ancora, il documentario Agalma, vita al Museo Archeologico di Napoli scritto e diretto da Doriana Monaco e prodotto da Parallelo 41 e Ladoc.  

E infine, nell’anno che segna i cinquant’anni di carriera di James Senese, il regista Andrea Della Monica ha scritto, con Davide Mastropaolo, un documentario sulla carriera del musicista, partendo dalla formazione della band Napoli Centrale. Il documentario, prodotto da Arealive/Audioimage, è nato con lo scopo di far cogliere allo spettatore l’influenza che gli stili musicali di quegli anni e lo stesso Senese hanno sulle nuove leve presenti sulla scena non solo napoletana, ma nazionale.  Un fermento e un dinamismo che unisce produzioni e autori locali che, come ribadito dalla Film Commission della Regione Campania, sta contribuendo in maniera determinante alla crescita del comparto produttivo nel settore dell’audiovisivo della nostra regione. 





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