In principio è doveroso affermare che il Napoli è una grande squadra, molto probabilmente la migliore dell'epoca De Laurentiis, ma allenata in maniera indecorosa. Non è possibile sprecare questo mix di forza e talento per scelte cervellotiche frutto di confusione e approssimazione. Per Ancelotti è giunto il momento di guardare in faccia la realtà e abbandonare un progetto che non lo ha mai visto protagonista, se non in negativo. Ci si può appellare alla sfortuna, alle decisioni arbitrali, agli errori dei singoli, ma oggi le scelte tecnico tattiche hanno rasentato il ridicolo, forse l'imbarazzante.
Liverpool fa storia a sé perché è una partita all'italiana, di contenimento, che ha confermato le reali possibilità del vero Napoli. Contro il Bologna al contrario, si è manifestata la totale inadeguatezza del tecnico di Reggiolo che oramai dobbiamo considerare come una preoccupante "diminutio" di una rosa di ben altro valore.
Le sconclusionate scelte di Ancelotti portano a schierare una formazione con una punta centrale di peso, acquistata (in teoria) solo per pochi spezzoni di partita, un centrale di difesa a destra e il miglior terzino destro del campionato a sinistra. Il gusto per il masochismo si completa con un centrocampo a tre che vede in Zielinski l'unico interprete inadatto al ruolo di regista.
Il polacco è un giocatore di strappi, uno che vira sul pallone da destra a sinistra con abilità e classe, ma che fatica ad avere il tempo giusto per la costruzione del gioco.
In sostanza il pluridecorato Ancelotti ha il merito di sistemare ogni singolo giocatore fuori ruolo ad eccezione del capitano, Lorenzo Insigne, per una volta piazzato sul lato esterno alto sinistro. Il match è pietoso e soporifero, con l'unico sussulto del gol nato da un impeccabile taglio di Lozano che garantisce spazio alla giocata di Insigne e al tap in finale di Llorente.
A proposito dello spagnolo. Il bel centravanti andaluso è stato preso dalla società per qualche raro spezzone di partita. Come è possibile schierarlo nella settimana in cui non ci sono coppe al posto di un Mertens galvanizzato dalla magia britannica?
La risposta dovrebbe nascere dalla volontà di spingere sulle fasce con le sovrapposizioni dei due terzini. In tal caso il mister regala l'ulteriore perla. Mario Rui fuori dopo l'ottima prestazione di Anfield e sostituito dal lento e macchinoso Maksimovic a destra che confina l'immancabile Di Lorenzo sull'out opposto a piede invertito.
In sostanza il Napoli della punta centrale si limita da solo sulle corsie esterne. L'imbarazzo e l'incredulità per il risultato si manifestano però dopo il pareggio felsineo. Il confusionario Ancelotti decide di inserire finalmente Mertens relegando (però) in panchina un centrocampista e non il macchinoso Llorente. Risultato? Game set and match Bologna!!!
I tifosi oramai hanno bisogno di ben altro e ovemai non si dovessero ottenere le sacrosante dimissioni della guida tecnica, ci auspichiamo che il vertice societario proceda con l'immediato esonero per salvare il salvabile. La penuria di allenatori validi non sia un alibi, poiché in questo momento nessun altro mister sarebbe capace di fare peggio di quanto "offerto" dal confusionario gentleman emiliano. Il Napoli e Napoli meritano di più!!!!