Coronavirus, decalogo di rinascita

Stop agli untori del pessimismo, difendiamo il sorriso, recuperiamo i sogni

    di Max De Francesco

Decalogo scritto di getto mentre un coglione in tv seminava il panico e un virologo improvvisato gongolava...

1) Tenete a distanza di sicurezza gli untori del pessimismo: sono capaci di annuvolare il cielo più limpido e, mai come in questo momento, sono pieni di idee.

2) Salutate per strada le persone, non camminate a testa bassa: basta, anche da lontano, un cenno elegante, una mano mossa con garbo e la giornata acquista bellezza.  

3) Non rinunciate a una bicchierata con gli amici: certo state attenti alle precauzioni sanitarie, ma la condivisione di un brindisi guardandosi negli occhi è potente luce per anima e cervello.

4) Un solo grido per il popolo delle partite Iva: resisti, non rinunciare a progettare, usa il tempo "sospeso" per ravvivare visioni e programmare possibilità. Niente è facile quando il caos regge il gioco e l’Agenzie delle Entrate non chiude come le scuole, ma anche questa volta supererai la prova. 

5) Evitate contatti televisivi con la virologa Barbara D'Urso, informatevi senza abusare di troppi telegiornali: a volte è meglio frullarsi il cervello con dieci minuti di Grande Fratello. Datevi ai film belli di una volta, ai documentari sui viaggi o alle serie tv: ce ne sono alcune che meritano davvero di essere “vissute” (è il tempo di recuperare tutte le stagioni di “The affair”, “Il trono di spade” e “Californication”).

6) Gremite la solitudine con il richiamo dei ricordi, il riordino della libreria, la scrittura di un sogno, la telefonata che non facevate da troppo tempo: non sapete ancora quante verità sia in grado di portare l’isolamento.

7) Credete fortissimamente nel Fantacalcio: credeteci soprattutto voi che, ignari della decisione sulle partite da rinviare, sperate ancora in salvifici “6 politici” poiché avete schierato in porta Padelli, Berni in panchina e Handanovic in tribuna. Arriveranno tempi migliori.

8) Siate estate e vivete calorosamente: bevete caldo, amate con più calore, portate legna al fuoco delle passioni, innamoratevi della parola “tepore”. Più che a starnutire nel gomito esercitatevi nell’abbraccio perché molto presto tornerà di moda.

9) Recuperate tutte le opere dell’immenso Ennio Flaiano, leggete “La solitudine del satiro” e tutto vi apparirà chiaro: «In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete di arabeschi».

10) Armatevi di sorriso nella dittatura del “distanziamento sociale” che suona quasi come l’anticamera dell’estinzione. Appena sarà possibile riempite cinema, teatri, musei, luoghi di aggregazione in cui si presentano libri, si fa arte, si moltiplica il senso della vita. Anche se iniziate a sentirvi come Will Smith nel film “Io sono leggenda”, attraversate lo spaesamento non rinunciando mai alla libertà dell’ironia. Quando tutto sarà passato, ricordatevi di proporre una medaglia al valore al genio che ha scritto: “Aggij fatt’ nu starnuto vicin ‘o computer. È partut l’Antivirus”.

 





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