Maio, immagini e pensieri per il tempo

Il 5 giugno alla Galleria La Pigna di Roma vernissage della mostra del fotografo sannita

    di Redazione

Continua il cammino artistico del fotografo di Benevento Vincenzo Maio (nella foto), che esporrà una ventina di opere, in tecnica analogica, nella “Galleria UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) Roma La Pigna”, sita in Roma in via della Pigna 13/a. La maggior parte delle opere, in formato 30x40 e 50x70, saranno estratte dal catalogo “Immagini e pensieri per il nostro tempo”, che il fotografo presentò, con una prima edizione a Montecarlo 22 anni fa in una mostra nella “Galleria della Cattedrale”. L’artista sannita riproporrà all’attenzione del pubblico lo stesso catalogo con una prima ristampa, che contiene una prefazione a cura dell’allora Arcivescovo di Monaco Joseph Maria Sardou, per la quale ha avuto una lettera di congratulazioni dalla Principessa Carolina di Monaco oltre a tantissime recensioni.

La rassegna di scatti, esposti in galleria, verterà soprattutto su immagini relative al mondo cattolico, nel quale Maio è da sempre impegnato, ed a paesaggi e località della Costa Azzurra, che hanno lasciato un’ impronta indelebile nel suo cuore. Il vernissage si terrà lunedì 5 giugno alle ore 18:00, e la mostra continuerà fino al 15 giugno 2017, con la concomitante partecipazione della pittrice e architetto romana Paola Del Plato. Maio, che è anche giornalista, lascerà in visione il suo portfolio fotografico, con le immagini più belle delle sue modelle, ed il suo portfolio giornalistico, con una selezione di articoli ed interviste riguardanti il mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo.

Il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, curatore della mostra, in relazione all’impegno artistico del Maio, ha scritto: «Vincenzo Maio ha inquadrato le stagioni della vita, perché ha inquadrato il mondo e, conseguenzialmente, tranches de vie. Lo spazio lo ha sempre tenuto in considerazione per profilare immagini equilibrate. Per l’operatore l’essenza della presenza umana è indispensabile, costante essenziale che si trova nella dinamica, dichiarata ed estrema, di pregevoli incursioni di reportages. Il senso tattile del mondo è centrato e le assunzioni icastiche delle scene animano il contesto visivo. Nella discrezionalità veloce del passaggio fotografico si legge e si ricava la tendenziale idea di misurare lo spazio, ma, anche, di interpretarlo pienamente.

Vincenzo Maio non ricorre alle iperboliche iconografie multimediali - scrive ancora Vitiello -, ma a scandite figure che cercano, nel loro manifestarsi, semplicemente motivi di accorta presenza. Vincenzo Maio è sempre in continua attività ed è, fortemente, impegnato a inquadrare quei cambiamenti quotidiani e cerca di dare sostanza alle attese e coglie, nel contempo, certezze acute di soglie e di limiti. Il suo intendimento fotografico che spazia dal Portogallo a Montecarlo, da Israele a varie località europee, dai siti del Bel Paese sino alla natia Benevento, sino allo spaccato dello “still life”, mantiene un pudico contatto  con il sentiero del limite.

Ha voglia di leggere i movimenti della “street corner society” e gli eventi mondiali - continua il curatore - nonché il nostro vivere, con i sussulti quotidiani, mai pacifici, e il tutto controlla ed esamina grazie ad una profonda presa di coscienza. Vincenzo Maio cala, poi, il suo interesse sulla rappresentazione umana odierna con squarci di luci e di verità e, con significativa abilità, “stringe” palpiti, equilibri di umori e sfere di sentimenti. L’ esercizio cadenzato di precisazioni strutturali snoda sequenze e inquadrature di un universo raccolto da risposte di uno specchio intimo, ma che guarda anche al mondo. Le frontiere di un percorso sensibile sono appunti per un ventaglio esteso di frazioni luministiche, di nutriti tagli e di gemmazioni franche e sincere».





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