Miele, l'oro della vita comunitaria

Le divine api nella nuova puntata della rubrica «La persistenza del mito»

    di Sveva Della Volpe Mirabelli

"Imitate la prudenza delle api", Teolepto di Filadelfia si rivolgeva al pubblico delle comunità monastiche. La vita delle api era per lui l'immagine ideale di un comportamento retto e morigerato da seguire sul sentiero religioso. Allo stesso modo san Clemente d'Alessandria ne notava le qualità e incitava: "Va' a vedere l'ape e impara com'è laboriosa". Modello di virtù spirituale e politica l'ape da sempre richiama, e in modo trasversale, il mondo dell'anima, nella sua costituzione interiore, soprasensibile e sociale.

Secondo la tradizione egizia le api sarebbero nate dalle lacrime del dio-sole Ra, cadute sulla terra. Immediatamente costruirono arnie e produssero miele, il cui colore dorato ne ricorda l'origine solare. "Produttrice di miele" è il significato del nome Melissa, la ninfa che sfamò Zeus infante, nascosto sul Monte Ida, e che curò la ferita della capra-nutrice Amaltea, quando il dio nell'impeto di giochi fanciulleschi le spezzò un corno per errore. Il Cronide allora riempì il corno di fiori e frutta e, con l'augurio di abbondanza, ne fece dono a Melissa per ringraziarla. Così nacque la cornucopia. Secondo altre leggende, della ninfa si innamorò perdutamente il dio Apollo, che, nell'ardore della devozione, dimenticava sempre più spesso il suo compito di portare luce al mondo, guidando il carro del sole. Conseguenza fu per lui la perdita dell'amata, che per punizione venne trasformata in un'ape regina.

Con il suo colore giallo-oro il miele si è sempre fatto veicolo di luce divina e ispirazione sacra e le api, sue produttrici, talvolta simbolo di risurrezione: tra i greci le si ritrova raffigurate sulle tombe come segni di sopravvivenza dopo la morte. Per Platone le anime degli uomini sobri si reincarnano sotto forma di api.

E proprio la sobrietà di questo regale insetto è, presso molti popoli, rappresentativa del modello di una società industriosa, ben regolata e prospera. L'organizzazione dell'alveare è nobile esempio di diligenza nel lavoro e coordinazione dei suoi membri.

Una vita fuori dalla comunità e dai suoi fiori sarebbe per l'ape un delirio, così come per l'anima:

…L'anima ha momenti di Fuga -

Quando sfonda ogni porta -

Danza come una Bomba, là fuori,

E oscilla sulle Ore,

Come fa l'Ape - spinta al delirio -

A lungo Separata dalla sua Rosa -

Che tocca la Libertà - poi non capisce più niente,

Tranne il Mezzogiorno, e il Paradiso –

(Emily Dickinson)





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