Clarence, il predestinato

Il ritorno di Seedorf al Milan

    di Roberto Bratti

Questa è la storia di un predestinato. Un predestinato il cui nonno era figlio di uno schiavo, liberato da un padrone tedesco da cui prese il cognome Seedorf. Un predestinato che ha tre fratelli tutti calciatori. E se sei un predestinato esordisci a 16 anni e 242 giorni nell’Eredivisie, diventando il calciatore più giovane di sempre ad indossare la maglia dell’Ajax, squadra in cui ha giocato un certo Cruyff. Se sei un predestinato  ti capita di vincere la tua prima Champions League a soli 19 anni, proprio nell’Ajax, squadra in cui sei cresciuto. Se sei un predestinato, dopo una breve parentesi in serie A  alla Sampdoria, passi al Real Madrid, dove vinci prima una Liga, poi una Champions League e una Coppa Intercontinentale. Hai 22 anni. Se sei un predestinato vai a giocare a Milano, prima nell’Inter con risultati altalenanti e poi nel Milan, dove diventi una bandiera. Se sei un predestinato vinci tutto quello che c’è da vincere. Di Champions ne vinci altre due, diventando l’unico giocatore nella storia ad averne vinte quattro in totale, tre con squadre diverse. Ne perdi però una che ancora ti toglie il sonno. Se sei un predestinato hai una classe immensa. Hai  stile, carisma, ambizione, personalità,  sei un giocatore completo, capace di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, parli fluentemente sei lingue, ti occupi di progetti umanitari, hai senso degli affari e la tua parola nello spogliatoio pesa più di quella degli altri. Se sei un predestinato sei un punto fermo della tua nazionale, ma hai la forza di rinunciarci perché il tuo commissario tecnico, Marco Van Basten, a tuo dire non riesce ad avere una buona gestione dei rapporti personali. Se sei predestinato  decidi di terminare la tua carriera in Brasile, dove invece di vivacchiare tra locali e belle donne, trascini la tua squadra, il Botafogo, alla conquista del titolo nazionale. Se sei un predestinato, a 37 anni vinci il premio come miglior calciatore del torneo. Se sei un predestinato  ti capita di smettere di giocare al calcio e qualche ora più tardi trovarti seduto sulla panchina del club più titolato al mondo. Se sei predestinato  ti capita di vincere la prima partita della tua carriera da allenatore per un rigore a cinque minuti dalla fine, dopo aver sofferto e non certo brillato in casa col Verona. Se sei un predestinato riesci a trovare subito il giusto feeling con Balotelli, che ti dedica la realizzazione del rigore. Se sei un predestinato dichiari di voler diventare il miglior allenatore del mondo.

Se sei un predestinato, va a finire che ci riesci.





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