Nero a meta', il successo e' pieno

Terza stagione della serie crime con Claudio Amendola e Miguel Gobbo Diaz

    di Daniele Vargiu

Quest’anno si può definire ricchissima la stagione delle fiction su Rai Uno. Cosi, dal quattro aprile, torna a parlare di sé anche la serie crime “Nero a Metà 3”. Reduce dagli ascolti record delle scorse due stagioni, la serie tv co-prodotta da Rai Fiction e Netflix è pronta a riprendersi il controllo del lunedì sera. La fiction, infatti, occuperà la prima serata per le prossime sei settimane, per un totale di dodici episodi (due per serata). Nonostante la messa in onda su Canale 5 dell’Isola dei famosi 2022 (reality show condotto da Ilary Blasi) la fiction con Claudio Amendola non teme il confronto: difatti, le prime due stagioni hanno superato il 20% di share. Si tratta di una serie poliziesca che ha per protagonisti l’attore e regista Claudio Amendola e l’attore originario di Santo Domingo Miguel Gobbo Diaz. 

La serie racconta le avventure del commissario Carlo Guerrieri (Claudio Amendola) e del suo vice Malik Soprani (Miguel Gobbo Diaz), tra casi inediti da risolvere e nuove e complicate vicende personali. Sono tantissime le novità che attendono i nuovi episodi, a cominciare da un cast ricco di nuovi ingressi, che si uniscono ai personaggi storici della serie. La terza stagione riparte dalla fine della seconda, con lo sconvolgente e inaspettato ritorno nella capitale di Clara, la pima moglie del commissario (Carlo), nonché madre di Alba. La donna, dopo un lunghissimo periodo di latitanza, è tornata a Roma per scontare la sua pena e per chiedere perdono alla figlia, la quale, seppur confusa, decide di darle una possibilità nonostante il padre non voglia. Quest’anno Claudio Amendola lo vedremo all’opera non solamente come attore protagonista, ma anche dietro la macchina da presa nel ruolo di regista. Lui, per l’appunto interpreta il protagonista, il commissario Carlo Guerrieri. È un ispettore ben voluto dalla squadra e ha dovuto crescere da solo la figlia Alba in seguito all’abbandono da parte della moglie Clara. Malik Soprani è invece il vice di Guerrieri ed è interpretato dall’attore Miguel Gobbo Diaz. È un vice ispettore originario della Costa d’Avorio, ed è rimasto orfano quando la sua famiglia è morta nel naufragio di un barcone che li portava in Italia. Abbiamo invece, l’attore Fortunato Cerlino nel ruolo del sovrintendente capo Mario Muzo, dal carattere burbero e scontroso. Rosa Diletta Rossi interpreta Alba, la figlia di Carlo. Lavora all’istituto di Medicina legale. Marco Cantabella, invece è interpretato da Alessandro Sperduti, un vecchio amico di Malik. Per concludere le presentazioni del cast, abbiamo la Sovrintendente Cinzia Repola, interpretata da Margherita Vicario, l’attrice Margherita Laterza che interpreta Clara, la moglie di Guerrieri ritenuta defunta. E ora vediamo tra le new entry della terza stagione: l’attrice Giorgia Salari, Gianluca Gobbi e l’attrice Caterina Guzzanti.

La particolarità di questa nuova stagione quale è? Il fatto di sfruttare un potenziale umoristico offerto proprio dal cast, giusto per rilasciare al pubblico un programma meno duro e più soft. Claudio Amendola in primis, ma anche Alessandro Sperduti, Angela Finocchiaro e le new entry Gianluca Gobbi e Caterina Guzzanti sono evidentemente più portati per la commedia: e proprio per questo la serie gioca a intrattenere il pubblico, rafforzando la sua vena più leggera rispetto alle prime due stagioni. Da questo, ne viene fuori una serie collaudata, nel rispetto della mission della televisione generalista, che deve saper rinnovarsi, si, ma bisogna anche ricordarsi di offrire al pubblico delle storie e dei personaggi facilmente riconoscibili. Nero a metà rientra tra quelle serie e produzioni, che seppur giovani, hanno da subito saputo inserirsi all’interno del palinsesto della prima rete trovando il giusto equilibrio tra le novità e il quotidiano. Dall’esterno pare proprio come una vera e propria famiglia. E questo lo si può notare nel corso dei vari episodi.

 La forza sta nell’aver creato su un posto di lavoro, una famiglia non convenzionale, con colleghi e colleghe che diventano come fratelli o sorelle, cugini o cugine, zii e zie. Ed è piacevole per chi non è amante del genere crime. Una precisazione bisogna farla. A Claudio Amendola vanno i complimenti perché quest’anno tiene le redini del cast sia come regista, che come attore.





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