Un ponte tra Napoli e l'Oriente

Tutto pronto per il grande Festival: attesi 150mila visitatori

    di Lidia Girardi

Quello che Napoli si prepara ad accogliere alla Mostra d'Oltremare è un evento unico: il Festival dell'Oriente giunge nella città partenopea, dopo essere stata ospitato nelle più importanti metropoli italiane. Nel corso della conferenza stampa, che si è svolta al Teatro Mediterraneo all'interno del complesso fieristico della Mostra, il responsabile dell'organizzazione del Festival, Parfietti, ha sottolineato l'attenzione ai dettagli, l'impegno, la professionalità e l'accoglienza trovata a Napoli e la speranza che questa città, che è multiculturale nella sua più profonda essenza, possa gradire la vasta offerta che il Festival propone.

Infatti in due fine settimana (dall'11 al 13 e dal 18 al 20), la Mostra d'Oltremare ospiterà circa 350 stand di prodotti tipici, 130 conferenze e workshop, 20 ristoranti etnici, 4 maxi aree informative sulle tecniche marziali, yoga e discipline bionaturali. Inoltre, ci saranno 400 spettacoli per circa 13 ore di intrattenimento. Durante la conferenza, soprattutto da parte del presidente della Mostra Donatella Chiodo e del consigliere delegato Giuseppe Oliviero, si è espresso grande entusiasmo per l'evento per cui si prevedono circa centocinquantamila ingressi, un evento che stimola l'interesse degli amanti del mondo orientale ma anche dei semplici curiosi.

Un ponte tra Oriente e Occidente che mostra le mille sfaccettature di culture così diverse dalla nostra, passando da un paese all'altro: Tibet, Cina, Giappone, Mongolia, Birmania, Vietnam, solo per citarne alcuni. Il consigliere del Comune di Napoli, Francesco Vernetti, non solo si è detto entusiasta del risveglio del polo fieristico partenopeo a seguito di un periodo di quiescenza, ma ha anche sottolineato come lo scambio culturale insito nel messaggio del Festival, sia un dare/avere che fa già parte della cultura napoletana.





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