Erri De Luca tra tombola e fantasmi

«La doppia vita dei numeri», inno alla nostalgia dello scrittore partenopeo

    di Roberta Errico

Erri De Luca, tra i più rappresentativi autori napoletani degli ultimi anni, ha raccontato la città di Napoli molte volte attraverso la sua prosa spesso associata alla poesia, ma solo due volte l'ha fatto con il ritmato linguaggio di un copione teatrale. La prima è stata con Morso di luna nuova, una storia ambientata durante i bombardamenti dell'estate del 1943, mentre la seconda volta che De Luca ha utilizzato il tipico schema teatrale è stata con La doppia vita dei numeri.

In La doppia vita dei numeri, i protagonisti sono due personaggi senza nome, indicati con "lui" e "lei": un uomo e una donna sulla sessantina, fratello e sorella, riuniti per trascorrere insieme l’ultima notte dell’anno. L'uomo non vive più a Napoli da tempo, ha raggiunto la città per festeggiare, un po' malvolentieri, la ricorrenza assieme alla sorella. I due fratelli seguono la tradizione e iniziano a giocare a tombola mentre aspettano la mezzanotte. I due sono apparentemente soli,  ma ad un certo punto i fantasmi dei genitori, morti da anni, si uniscono alla scena: osservano i figli, partecipano a loro modo alla serata, ma non possono interagire con loro. Il testo è un dialogo ricco di suggestioni e di ricordi carichi di nostalgia.

L'autore ha dichiarato di aver messo molto della sua esperienza personale nella scrittura dei personaggi e nella situazione scenica. Il fratello vive male l'attesa dei festeggiamenti dell'anno nuovo: “Mi urta i nervi la mezzanotte. Per convenzione è diventata più desiderata, che so, delle undici. E poi non mi piace aspettare l’arrivo di un’ora. Non è un treno e non ho nessuno da aspettare, tanto meno i minuti di un orario. Mezzanotte non è cima di niente, non è una vetta da dove si vedono le stelle più vicine. Io poi la salto tutti i giorni a occhi chiusi”. È la sorella, infatti, a costringerlo amorevolmente a onorare  questo rito non religioso, ma ugualmente sentito nella tradizione partenopea. L’estrazione dei numeri per la tombola, ciascuno con il suo significato allegorico, suscita il riaffiorare di ricordi, momenti e, soprattutto, storie che l’uomo inventa lì per lì sulla base dei numeri estratti.





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