Casalinghe risarcite

Se per un incidente la donna non può più riassettare...

    di Adelaide Caravaglios

Dura è la vita della casalinga, impegnata ogni giorno a pulire, rassettare, cucinare, fare la spesa… Cosa succederebbe se non potesse più “governare la casa” a causa, per esempio, di un incidente stradale nel quale risulta coinvolta? E ancora: potrebbe richiedere un risarcimento del danno? E se sì, che tipo di risarcimento potrebbe ottenere? A queste domande hanno di recente risposto i giudici di legittimità (nella sentenza n. 8403 del 2015), ricordando come le mansioni di una casalinga, anche se non impegnata in un’attività economica retribuita, siano comunque monetariamente traducibili, “con conseguente risarcibilità del pregiudizio rappresentato dalla riduzione o perdita della sua capacità lavorativa”. Questo significa che laddove – come nel caso di specie sottoposto all’attenzione del collegio – si dovesse verificare un incidente stradale a seguito del quale risulti coinvolta anche una casalinga, costei potrebbe vedersi risarcire oltre al danno emergente, vale a dire la perdita economica subita, cioè la perdita causata al suo patrimonio dalla mancata, inesatta o ritardata prestazione del debitore, anche il lucro cessante, vale a dire il mancato guadagno che consegue all’illegittimo comportamento altrui e ciò finanche quando non sia possibile dimostrare l’effettiva entità dei danni subiti: in questo caso, infatti, l’offesa potrebbe dedursi attraverso l’analisi di quegli indizi “gravi, precisi e concordanti” riferiti dall’art. 2729 c.c.. Le diverse fratture riportate dalla donna in molteplici parti del corpo e riferite “sia all’inabilità permanente che temporanea” avevano dunque rappresentato una valida base di convincimento del giudice di merito, il quale aveva finito con il riconoscerle e liquidarle il danno da lucro cessante.

Insomma, una casalinga non troppo disperata!





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