LIBRI Vacanze con manette
L'incubo di un italiano a Tunisi, tra celle e ironia
di Maria Neve Iervolino
Immaginate di trovarvi nella bella Tunisi del 2008, i conflitti internazionali e il terrorismo sono lontani, così come lontani chilometri sono la famiglia e i problemi quotidiani. Nel presente della costa sul Mar Mediterraneo di giorno solo palme esotiche che offrono riparo e refrigerio dall’afa e di notte discoteche affollate di ragazze dalle gonne troppo corte. Adesso, immaginate che in poche ore questo si trasformi in un incubo tale da farvi venire voglia di sbattere la testa contro un muro di cemento, perché siete stati arrestati e nessuno né in Italia né altrove ne è a conoscenza. L’ambasciata italiana non viene informata, i parenti non possono essere avvertiti e le guardie fingono di non parlare la vostra lingua. Benvenuti al Villaggio vacanze Bouchoucha.
Questo è quanto succede ad Amedeo Forastiere, giornalista e manager dello spettacolo, incarnazione dell’incubo più spaventoso di ogni turista. Seguendo un intreccio surreale Forastiere si trova catapultato in un mondo sottosopra dove al comodo letto dell’albergo si sostituisce il materasso umido di una cella.
Una vicenda tragica resa godibile dallo stile popolare e sopra le righe dell’autore che con il suo registro fortemente orientato in senso regionale, “capisc a me”, porta il lettore dai divertimenti di Tunisi alla disperazione di Bouchoucha, il carcere più duro della Tunisia, senza perdere spirito ma aggiungendovi un’amara ironia.