VII edizione del Premio Ammaturo

Il 15 luglio si è svolta la manifestazione che premia le operazioni di polizia meglio riuscite

    di Maria Neve Iervolino

Il 15 luglio 1982 viene ucciso dalle Brigate Rosse il dirigente della Squadra Mobile di Napoli Antonio Ammaturo insieme all’agente Pasquale Paola. Ammaturo, il poliziotto di ferro, diventa emblema della legalità, simbolo tanto potente e positivo da essere commemorato anche a più di trent’anni dalla sua morte con la VII edizione del Premio Ammaturo, Legalità, Città di Napoli.

Il 15 luglio 2016 nella suggestiva cornice della basilica di San Giovanni Maggiore, nel cuore del centro antico della città tra i Tribunali e la zona universitaria, si è svolta la manifestazione che oltre a perpetuare il ricordo di Ammaturo, premia le operazioni di polizia meglio riuscite sul territorio napoletano.

Un simile evento in questo momento di grande tensione internazionale è necessario anche visto il grande sforzo a cui sono chiamati i rappresentanti della legge, soprattutto su un territorio complesso come quello del capoluogo campano.

Gli intermezzi musicali sono eseguiti dal coro delle voci bianche di Giugliano, città a cui Ammaturo era particolarmente legato, che sotto la direzione della Maestra Caterina Dell’Aversana, intona La canzone del poliziotto. Altro momento di grande tenerezza è la proiezione del video Pulcinella Supereroe, realizzato dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo del Parco Verde, luogo tristemente noto alle cronache nazionali ma che in questa sede di legalità ha l’opportunità di fare parlare gli innocenti e mostrare il suo lato più pulito.

Non mancano momenti artistici e culturali tra questi la presentazione del premio realizzato anche quest’anno da Lello Esposito, pittore e scultore “di culto”, come ama definirsi per l’uso dell’iconografia tradizionale dei simboli partenopei. «Il centro storico è uno straordinario luogo di accoglienza grazie a voi» dice riferendosi alle forze dell’ordine. «Sono onorato di partecipare a questo premio intitolato ad un grande servitore dello Stato».

Il secondo momento culturale è inedito nell’ambito della manifestazione: la presentazione del libro inchiesta Il camorrista fantasma. Le mille vite del superlatitante Pasquale Scotti, edito da Iuppiter edizioni. Dei quattro autori erano presenti Gianmaria Roberti, giornalista, e Luigi De Stefano, poliziotto in pensione che ha contribuito in prima persona a numerose operazioni e che nell’ambito del premio ha regalato l’intenso raccontato della cattura di Scotti, da lui vissuta in prima persona. «Scotti si definì “buon padre di famiglia» continua Roberti «in realtà smise di operare come killer spietato per iniziare ad agire come colletto bianco. Seguiva direttive politiche ben precise».

Otto i finalisti della VII edizione del premio, tra questi la Polizia di San Giovanni per aver arrestato il reggente del clan Mazzarella, attivo sul territorio di San Giovanni a Teduccio, e la Polizia Postale per aver stroncato un giro di frodi nei confronti di compagnie assicurative e cittadini.

Vengono inoltre premiati gli atleti delle Fiamme Oro della squadra di nuoto di gran fondo, che hanno un ruolo particolarmente attivo nella sensibilizzazione verso il lavoro delle forze dell’ordine all’interno scuole.

Vincitori del premio Ammaturo 2016 è stata: la Sezione omicidi Squadra Mobile della Questura di Napoli, per aver condotto una complessa indagine che ha permesso di emettere ordinanze nei confronti di numerosi affiliati del centro storico e Forcella, per omicidio, estorsione, associazione a delinquere, operazione ripresa dai media come la “paranza dei bimbi”, ad ex aequo con il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acerra per la cattura di un latitante capo autonomo di Acerra e di uno stalker pluri pregiudicato.

La manifestazione si conclude con il coro delle voci bianche sulle note di We are the World.





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