Le otto meraviglie del Napoli di Osimhen

Punteggio pieno in campionato e prima vittoria in Europa: la squadra vince e convince

    di Davide Martino

Il comune denominatore delle ultime due partite casalinghe del Napoli è la difesa a oltranza organizzata sia dal Torino che dal Legia con il chiaro intento di difendere ed eventualmente colpire in contropiede. Gli azzurri, insomma, dopo il primo blando assaggio contro il Cagliari, si trovano nuovamente ad arginare il pericolo delle squadre chiuse, serrate in difesa e desiderose esclusivamente di non prenderle. Gli azzurri mostrano in entrambi i casi idee e grande acume tattico, orchestrato da un mister sempre più padrone dell'intera rosa.

Il match europeo, infatti, a differenza della gara contro i granata, consente di sperimentare per la prima volta la squadra senza la profondità di Osimhen ben sostituito da un Dries Mertens tirato a lucido. Il cambio di uomini offre un primo grande cambio tattico tra le due partite poiché se il turno di campionato continua sulla scorta della falsa riga delle precedenti partite, il successivo match di Coppa vede molti interpreti cambiati. I ritorni di Manolas, ma soprattutto di Demme e Mertens offrono nuovi spunti e considerazioni. Il Napoli europeo muove molto di più il pallone con fraseggio più orizzontale che verticale, ma riesce egualmente a impensiere la retroguardia dei modesti (è il caso di dirlo) polacchi.

In entrambe le partite, sia per imprecisione che per appannamento si registrano le prime vere difficoltà offensive, controbilanciate da una solidità difensiva mai ammirata negli ultimi tre anni. Il Napoli è tosto in difesa e soprattutto l'aggiunta di Rrhamani di fianco a Koulibaly ha garantito l'ulteriore crescita del reparto. Un reparto che bisogna dire può contare anche sulla grandissima forma di Ospina, di fatto il portiere titolare e attualmente forse il primo nel suo ruolo nel campionato italiano.

L'affidabilità e la personalità del colombiano rendono ancora più solida una linea che conta su un Koulibaly strepitoso, figlio di quello ammirato nel triennio sarriano. Degni di nota anche tutti i subentrati. I Lozano, i Mertens, i Politano, gli Elmas, i Demme che siano titolari o subentranti dimostrano grande affidabilità e rispetto del ruolo. Il lavoro di Spalletti è superlativo anche in questo aspetto, poiché il mister da inizio stagione batte sulla strada dei 16 titolari divisi tra primi 60' e restanti 30', con dividendi altissimi.

Oggi il Napoli è realmente una macchina da ingranaggi perfetti che dovranno solo cercare la continuità per garantire gioia e passione al proprio pubblico. Già i tifosi gravati da esose politiche societarie, dimostrano troppa poca fiducia e rispetto della squadra, poiché le 7000 anime che vivono il Maradona nel giovedì di Coppa lasciano l'amarezza per un atteggiamento borghese che tende a snobbare la seconda competizione europea. Le grandi squadre hanno bisogno di grandi tifoserie e, quello azzurro sta diventando un atteggiamento fin troppo altolocato rispetto all'ardore e alla passione che ha sempre contraddistinto la maglia azzurra. Forza e coraggio, il Napoli merita sostegno sempre e ovunque. Ora sotto con la Roma in un incrocio al cardiopalma che potrebbe aprire realmente una nuova dimensione all'ottimo inizio dei partenopei.

PAGELLONE AZZURRO

Ospina 7 un intervento. Ma prodigioso

Meret 6. Partita comoda.

Di Lorenzo 6. Poco impegnato.

Rrhamani 6,5 sempre concentrato.

Koulibaly 7 Il nuovo comandante.

Mario Rui 6 buona prestazione contro il Torino

Juan Jesus 6 alla ricerca del ritmo partita

Anguissa 6,5 per la prima in stagione impreciso. Ottimo contro il Toro.

Fabian 6 rallenta un po' contro il pressing della squadra di Juric.

Politano 6 male in campionato. Ottimo i. Europa.

Zielinski 5,5 deludente.

Elmas 6 discontinuità.

Mertens 6,5 meriterebbe il gol. In crescita.

Insigne 6,5 il gol al Legia riconcilia

Osimhen 7,5 devastante. Il migliore del campionato in questo inizio

Petagna SV 





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