Museo di Capodimonte, la grande arte riapre

Percorsi distinti, obbligo della mascherina e sospensione delle audioguide

    di Flora Fiume

Tempo di riapertura per il Museo di Capodimonte. Dal 9 giugno i visitatori potranno tornare ad inebriarsi dal vivo con la collezione permanente e le due mostre “Napoli Napoli, di lava, porcellana e musica” e “Santiago Calatrava”, entrambe prorogate. Il tutto sempre in piena sicurezza. Con percorsi distinti per chi entra e chi esce, sospensione, per ora, delle audioguide e del guardaroba, obbligo di mascherina. Anche per girare nei viali del Bosco di Capodimonte sarà necessario indossare la mascherina e seguire percorsi contrassegnati con colori diversi, suddivisi tra chi passeggia, chi corre e chi va in bici.

È importante però ricordare che l’arte di Capodimonte non ha mai davvero chiuso i battenti durante il periodo del lockdown. È perdurato con costanza il dialogo con il pubblico dell’arte, instaurato attraverso la rubrica virtuale “L’Italia chiamò – Capodimonte oggi racconta” presentata sul sito del Museo. Qui tra descrizioni, fotografie e video sono stati raccontati quadri, eventi e piccoli pezzi di storia della nostra città. Vi si ritrovano le immagini datate 6 giugno 1913 che raffigurano una vaccinazione collettiva avvenuta presso la Reggia di Capodimonte. Probabilmente trattasi della vaccinazione contro il vaiolo per la quale si diffuse in Italia e in Europa una massiccia campagna a favore. Oppure la descrizione del Ritratto di Fra Luca Paciolo, uno dei dipinti più evocativi dell’Umanesimo rinascimentale, raccontata da Alessandra Rullo, storico dell’arte e curatore XV secolo del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Il famoso ritratto raffigura il frate francescano, insigne matematico, vissuto tra il 1445 e il 1517 immerso tra oggetti geometricamente simbolici e testi. O ancora il restauro di Letizia di Canova, eseguito dalla ditta Aconerre con la collaborazione di Augusto Giuffredi, di cui ha scritto Alessia Zaccaria del Dipartimento di Restauro del Museo. E si scopre così, per chi non lo sapesse, che il restauro è avvenuto all’interno del ciclo “L’opera si racconta” in una sala del Museo aperta al pubblico, che con curiosità ne ha potuto seguire le varie fasi. Indagini diagnostiche, interventi strutturali, operazioni di pulitura, rimozione di polvere e sporco sedimentato col passare degli anni.

Nella rubrica del sito web, che ha avuto un successo enorme, è possibile ritrovare questo e tanto altro. Dal 9 marzo al 2 giugno, infatti, ha raccolto 115 testi scritti sulle opere e i vari aspetti del Museo, 18 video presentati su instagram, 7 video sulle collezioni e sul Bosco, attirando l’attenzione anche della stampa internazionale. Il quotidiano francese “Le Monde” ha avuto modo di sottolineare come l’iniziativa di apertura virtuale voluta da Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte, sia stata tra le prime inaugurate in Italia. Su questa scia quindi, lo stesso direttore ha deciso di confermare l’appuntamento settimanale. “La Domenica di Capodimonte” presenterà approfondimenti tematici scientifici sulle opere e sul restauro, al fine di “offrire al pubblico il sollievo dell’arte che da sempre unisce i popoli e supera ogni confine”.





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