Prendiamola con filosofia

Quarantena: il progetto di Tlon prevede una sfaffetta di filosofi in diretta streaming

    di Flora Fiume

Nessuno di noi è stato preparato ad un momento del genere. Anche perché nessuno di noi se lo poteva mai immaginare. E allora sta a noi decidere come prenderla tutta ‘sta storia. La si può prendere con pessimismo. Ci si può abbandonare al complottismo. Ci si può dedicare a se stessi. O la si può prendere con filosofia. Come hanno fatto quelli di Tlon, e cioè Maura Gancitano e Andrea Colamedici, due scrittori e filosofici, ideatori di un progetto che assomma una scuola di filosofia, una casa editrice e una libreria teatro. La “Scuola di filosofia e immaginazione” è nata come un ciclo di conferenze che si sono tenute, negli scorsi anni, tra Roma e Milano e che hanno trattato dodici figure fondamentali della filosofia contemporanea e non. Per poi proseguire con incontri dedicati alle grandi classiche domande dell’uomo, tipo “Cos’è il tempo?”. Infine, si sono soffermati su 20 autori considerati tra i più importanti pensatori del ventesimo secolo.

Da Carl G. Jung a Carmelo Bene. Da Naomi Klein ad Alejandro Jodorowsky. Da Martha Nussbaum a Wislawa Szymborska. “Prendiamola con filosofia” è il nome che quelli di Tlon hanno dato alla staffetta di filosofi (sottotitolo: strumenti pratici per affrontare la quarantena) andata in onda in diretta streaming per tutto il giorno il 21 marzo. Evento che hanno deciso di bissare lo scorso sabato 4 aprile. Nella prima no-stop di programmazione, tra gli altri, Luca Mazzucchelli, Pietro del Soldà e Laura Campanello hanno raccontato come ci si può prendere cura di sé e mantenere in salute la sfera emotiva e quella psichica in situazioni di emergenza sanitaria; Marco Montemagno, Donata Columbro e Daniele di Fausto hanno parlato del futuro del lavoro dopo questo periodo così duro. Sono inoltre intervenuti Erri De Luca, Roberto Saviano, Lorenzo Jovanotti, Alessandro Baricco. Era previsto anche un intervento di Umberto Galimberti che però è saltato all’ultimo minuto. Personalità di spicco anche per l’edizione del 4 aprile, all’insegna di una maggiore internazionalità, con interventi di Laurent de Sutter, Peter Singer, David Quammen. Tra i vari dialoghi, uno di quelli più interessanti è stato senza dubbio quello tra Alain de Botton e Maura Gancitano. Lo scrittore ha analizzato in modo costruttivo gli aspetti positivi di questo periodo di quarantena. Per lui in particolare, che ha ammesso di essere particolarmente fortunato, in quanto scrittore, la routine non ha subìto particolari stravolgimenti, anzi: ha la possibilità di avere molto più tempo da dedicare proprio alla sua attività di scrittura, senza doverla interrompere con riunioni di lavoro e ospitate a casa di amici. E soprattutto senza avere lo stress emotivo di pensare che mentre lui sta chiuso in casa, obbligato a scrivere, gli altri là fuori se la stanno a spassare in qualche modo particolarmente divertente che lui non può sapere perché magari non è stato invitato. Ciò che è uscito fuori dal dialogo però è anche che quello che crea maggiore turbamento in questo periodo non è tanto l’isolamento, che può essere colmato con gli strumenti tecnologici, quanto la sensazione di separazione dagli altri che ne può derivare. Ma basta guardare le cose dal giusto punto di vista. Un buon libro, per esempio, può farci scoprire di essere vicini a uno scrittore, pure se questi è vissuto secoli fa in un luogo lontano. Lo stesso con un pittore di un quadro che ci colpisce particolarmente. L’intelligenza emotiva non ha per forza bisogno del contatto fisico. Proprio per questo anche gli strumenti tecnologici e social di cui possiamo giovarci possono portare ad inaspettati vantaggi. Vero è che attraverso un video non ci si può toccare, abbracciare e non si possono sentire i profumi, ma, ci avete mai fatto a quanto questo, paradossalmente, finisce per indurre a guardarsi più intensamente negli occhi o a prestare maggiore attenzione alle parole dell’interlocutore?





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