Champions, addio al Napoli dei piccoletti

Spalletti traccia la squadra del futuro tra nuovi colpi e un restyling di bilancio

    di Davide Martino

L'ultima partita di campionato è un po' come l'ultimo giorno di scuola, al quale ci si approccia con il sollievo della fine dell'anno, ma con gli interrogativi di un futuro incerto. Spalletti si è dimostrato un ottimo alchimista nella stagione che segna il ritorno degli azzurri in Champions, ma anche incapace di rendere epica una stagione conclusa con tanti mugugni. Ha messo insieme i propri principi di gioco e le caratteristiche dei giocatori presenti nella propria rosa, riuscendo a far convivere calciatori che parleranno sempre lingue tecniche agli antipodi, con un risultato che per tratti della stagione è stato appagante agli occhi degli spettatori tifosi e neutrali.

Il nuovo Napoli, quello che nascerà dal prossimo mercato sarà concettualmente e anagraficamente differente da quello che stiamo abbandonando. I dieci anni di possesso e piccoletti dovrebbero essere archiviati per una squadra più verticale e fisica, capace di avvicinarsi maggiormente allo stile "europeo".

Il Napoli dei piccoletti é stato bellissimo. Non é detto che non ce ne possa essere un altro bello in maniera diversa. Il messaggio chiaro e neanche troppo velato è stato espresso da mister Spalletti nell'ultima conferenza stampa, laddove il tecnico di Certaldo ha tracciato la nuova linea di demarcazione che dovrà seguire la società nel mercato estivo per sostituire naturalmente i giocatori attuali.

Il rifacimento della catena di sinistra va proprio in questa direzione, con il Napoli che perde in un solo colpo due grandi protagonisti come Insigne e lo sfortunato Ghoulam per acquistare verticalità, forza fisica e ci auguriamo anche qualità tecnica. L'acquisto di Kvaratskhelia e di Oliveira rendono una dimensione più continentale, ma soprattutto confermano la necessità di affidare al tecnico toscano una squadra modellata sui propri principi.

Il mister deve però chiarire e definire come fatto per Koulibaly e Ospina la posizione di Dries Mertens, la cui permanenza sembrava scontata, ma al momento non ancora definita. La piazza si attende una netta presa di posizione che vada nell'ottica della conferma del miglior marcatore di tutti i tempi della storia azzurra e ciò non per un dovere di riconoscenza, quanto per una esigenza tecnico/tattica offerta dalle ultime partite stagionali che hanno acuito il grande vizio della gestione tecnica di questa annata. Osimhen ha bisogno di un partner e il belga, unitamente a un regalo di mercato rappresenta la soluzione ideale.

Il Napoli si appresta ad affrontare un nuovo complicato percorso, con una concorrenza sempre più agguerrita e con l'obbligo di un restyling di bilancio che ne alimenta i dubbi. La presunta recessione non deve spaventare se affrontata con programmazione e competenza, anche alla luce di una futura e non remota cessione del club, il cui valore resta ancorato sostanzialmente ai risultati sportivi.

Non devono essere commessi gli errori dell'epoca post sarriana, laddove fretta e affanno della vittoria hanno portato in eredità l'acquisto di giocatori costosi e troppo anarchici alle esigenze di un club di fascia media che deve puntare esclusivamente sul lavoro di campo. Il Napoli resta una delle migliori squadre italiane da circa quindici anni, ma per mantenere questa solidità deve avere idee chiare e celerità nel mercato per acquisire i giocatori più funzionali alla nuova identità tattica.

PAGELLONE STAGIONE 2021/2022

Ospina 8 la conferma è doverosa. Uno dei migliori in Europa.

Meret 4,5 manca la continuità. Ma ci sentiamo di dire che questo livello è forse troppo per lui.

Di Lorenzo 8 il miglior terzino destro del campionato e uno dei top in Europa.

Zanoli 6,5. Può essere alternativa ed erede di Di Lorenzo.

Malcuit 4,5. Inadatto tecnicamente a questo livello.

Rrhamani 7,5 una crescita esponenziale importante.

Manolas 5. La sua cessione è stata accolta con soddisfazione da tutti.

Koulibaly 7,5 manca un quid, forse per l'impegno africano, alla sia stagione cmq ottima.

Juan Jesus. 6,5. Ottimo rincalzo anche per il futuro.

Mario Rui 7 forse la migliore stagione in azzurro. Merita la conferma.

Goulham 7. Solo la prestazione di Torino del 6 gennaio ripaga ogni dubbio. Giusto capitano nella sua ultima azzurra.

Anguissa 7 picchi altissimi. La brusca frenata e la risalita. Si riparte dal mediano camerunense.

Lobotka 7,5. Per certi versi il migliore della rosa. La sorpresa più lieta e inaspettata.

Fabian 7,5. Classe, tecnica e pubalgia. 

Demme 6. Fuori dal progetto. Da vedere.

Zielinski 5. La stagione della consacrazione. L'ennesima occasione persa. Rientra in quel gruppo di giocatori da cedere per le caratteristiche differenti rispetto le nuove esigenze.

Lozano 5. Lontano parente della scorsa stagione anche per colpa di tanta sfortuna. Il Napoli dovrebbe provare a venderlo al miglior offerente.

Politano 6,5. Meglio del messicano, ma come il Chucky potrebbe rappresentare una buona cessione.

Osimhen 7,5. Il punto di partenza per la prossima stagione. Io nigeriano e altri 10.

Mertens 8. Immortale. Fuoriclasse. Unico nel suo genere. Ma soprattutto fa ancora la differenza.

Insigne 6,5. Stagione sufficiente, ma merita qualcosa in più per l'impegno e la dedizione. Capitano, mai vero leader. Mancherà a tutti!!!

Elmas 7. Potrebbe essere la stagione dell'ultimo step. In rampa di lancio, con grande considerazione dello staff tecnico.

Petagna 6. Stagione sufficiente. Merita la continuità in altre piazze.

Ounas SV. Una cessione senza rimpianti.

Spalletti 7. Alchimista nell'unire troppe facce differenti di una rosa ereditata e troppo disarticolata, soprattutto in attacco. Male, molto male nella gestione finale laddove a Champions raggiunta avrebbe dovuto osare dando continuità a Mertens. Eccellente parafulmine nelle mille difficoltà determinate da infortuni, covid e coppa Africa.





Back to Top