Le donne di Modigliani

Fino al 9 agosto Agorà Morelli ospita 50 riproduzioni degli amori dell'artista

    di Livia Iannotta

Donne belle, seducenti, spesso misteriose. Donne di una notte, compagne di sbronze o grandi amori. Donne che erano l’anima di Montmartre e Montparnasse, nella Parigi disinvolta di inizio ‘900. Ne amò cinque più di altre, Amedeo Modigliani: Beatrice Hastings, Achmatova, Simone Thinoux, Lunja Czechowska, Jeanne Hébuterne. E le ritroviamo tutte nelle installazioni in esposizione, fino all’8 agosto, all’Agorà Morelli (via Domenico Morelli 61) nella mostra dal titolo “Les femmes”, voluta dall’Istituto Amedeo Modigliani. Si tratta di una prima sezione di un’operazione, mai avviata prima, di raccolta dell’intero corpus artistico di uno dei più talentuosi artisti del Novecento, in vista del centenario dalla sua morte che cadrà nel 2020. Cinquanta le immagini presenti nella prima tappa delle "Modigliani experience", riproduzioni ad altissima definizione su uno speciale supporto montato su pannelli retroilluminati a led. Il punto di partenza sono fotografie, scatti di uno stuolo di professionisti in giro per il mondo tra musei, gallerie e collezioni private a caccia dei capolavori del pittore. Si gioca con la luce, poi, nelle riproduzioni, dove un piccolissimo errore può “sbavare” il risultato. La difficoltà era assicurare l’uniformità cromatica tra originale, la sua foto e la copia su pellicola diapositiva. Problema che si è aggirato grazie a sofisticati strumenti elettronici che scandagliano area per area, colore per colore. Il risultato è impeccabile, suggestivo, come lo è stato per le installazioni digitali in “La Mostra impossibile” e “Van Gogh Alive”.

Della tecnologia ci si serve anche per il contorno: un corredo di video, filmati, animazioni in compositing e perfino una App che consente di visualizzare contenuti extra su biografia e opere dell’artista in tempo reale su smartphone Apple. 

Valore aggiunto è la location. Nella Napoli di sotto, tra cunicoli, gallerie e corridoi strettissimi del Tunnel borbonico, attorno a una cisterna del '600, si incrociano le "femmes" di Modigliani che restituiscono lo sguardo dalle pareti rocciose e si spulcia tra fotografie (oltre 90), lettere, biglietti, annotazioni, schizzi e scarabocchi, documenti d’epoca in molti casi inediti.

Per il futuro, invece, un piccolo sogno: «Coltiviamo una speranza: costruire la Casa Modigliani in Italia – ha detto il presidente dell’Istituto Modigliani, Luciano Renzi – non un luogo meramente celebrativo, ma un luogo vitale, dinamico, in grado nel nome del grande artista di sviluppare la nuova creatività italiana e internazionale». Ci si prepara così al centenario della morte dell’artista livornese: «Desideriamo avviarci alle celebrazioni cercando non solo di realizzare l’opera omnia dell’artista in retroilluminazione, ma soprattutto raccogliere in tutto il mondo il contributo di artisti contemporanei viventi affinché si possa concretizzare il più grande omaggio artistico e culturale all’opera di Modigliani. L’arte del genio livornese, la tecnologia, la rete delle mostre, il contributo della pittura internazionale contemporanea sono il più grande tributo alla bellezza e all’arte italiana».

Modigliani continua ad ispirare Napoli. Per l’occasione, ad esempio, Maurizio Marinella, il re napoletano delle cravatte, ha confezionato due foulard da 100 pezzi che riprendono quadri dell’artista e cartoline spedite nel mondo durante i suoi viaggi. Impressioni fissate non solo sulla stoffa. Alle sue opere dedica un’intera collezione di monili Ioana Popa, titolare di Zaier gioielli. Inchino della terra che all'inquieto genio guarì la pleurite acuta, divenne casa del suo studio (nel Grande Albergo Santa Teresa di Torre del Greco) e risvegliò il sonno perduto.

La mostra è visitabile dal lunedì al giovedì, dalle ore 10 alle 20, e dal venerdì alla domenica, dalle ore 10 alle 24 (ingresso: 10 euro). Con un piccolo costo aggiuntivo può essere abbinata la visita standard al Tunnel borbonico.





Back to Top