L'arte, linguaggio universale

Intervista alla pittrice e poetessa amalfitana Rita A. Dipino

    di Vincenzo Maio

Abbiamo intervistato l’amalfitana Rita A. Dipino, pittrice e poetessa (nella foto), allieva dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, che ha avuto come docente di pittura il Maestro Domenico Spinosa. Le abbiamo chiesto: «Che cosa è l’arte per lei?». Sorridendoci ha risposto: «L’arte è linguaggio universale, ha un ruolo importante nel contesto sociale, possiamo considerarla evoluzione storica della cultura e del pensiero umano. È la chiave della creatività, che favorisce i rapporti sensoriali ed emozionali, contribuisce a varie diagnosi e terapie come quelle motorie, acustiche, percettive. Il disegno è la principale essenza dell’arte, è un repertorio di forme aventi ognuna valori di parola, un po’ come i geroglifici egiziani, sia che abbia valore illustrativo, storico, documentale o commemorativo. È una forma di scrittura composta da idee, che diventano immagini attraverso la programmazione e la stesura compositiva della medesima».

L’ artista ha continuato: «Mi piace evidenziare e sottolineare che l’universo crea forme che comunicano con noi. Noi recepiamo il senso, il significato. Ciò ci ha sorpresi non poco!». Abbiamo chiesto come fa a capire il senso, il significato. Ci ha sorriso ancora una volta. Decisa, sicura, ha risposto: «Attraverso l’ interpretazione. Questa va in sintonia con la riflessione e con la meditazione».

Proseguendo il discorso la Dipino ha detto: «I colori sono la gioia della pupille, l’armonia dell’anima, sostengono il messaggio universale. Il linguaggio cromatico mi inebria, mi affascina. La costiera amalfitana viene sempre accarezzata dai colori del giorno e delle stagioni. Sono la voce di Dio, l’immensità del suo mistero che parla».

Nelle nuove correnti pittoriche il cromatismo è il principale protagonista. La produzione artistica di Spinosa mette in rilievo luce, colore e abolizione della forma figurativa dell’oggetto. Questa nella sua percorrenza evolutiva ha prodotto una metamorfosi rigeneratrice di percezione sensoriale che vanta la lettura dell’oggetto in chiave intuitiva. Spinosa è figura primaria nell’innovazione pittorica dell’informale del dopoguerra napoletano. I suoi quadri sono la testimonianza di un napoletano amante del rinnovamento, acuto osservatore delle cose, del dinamismo, dell’ armonia e della luce. Luce intesa come Mistero Divino, base di respiro, nascita. È il messaggio dominante nelle opere di Spinosa. Materia, colore e forma nella manipolazione compositiva dell’opera pittorica danno vita ad un quadro di visione ottica, di movimento, di musicalità. Il dipinto non circoscritto sul supporto del manufatto è allegoria, comparazione. Dio è infinito, va all’infinito, è il significato del supporto pittorico non circoscritto: è paragonabile alla base di una piramide al cui vertice c’è il divino. Per questo si avvolge in un’atmosfera di luminosità incantevole. Dio è incanto d’amore.





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