Mito e storia della Scuola militare Nunziatella

La Reale Accademia Militare fu fondata a Napoli da Ferdinando IV di Borbone

    di Flora Fiume

La scuola militare Nunziatella a Napoli si trova a Monte di Dio. E si trova lì da più di duecento anni. Correva il 1787, quando re Ferdinando IV di Borbone decise di fondare la Reale Accademia Militare. Era il ventinovesimo anno del suo regno. La sede prescelta per la nuova accademia militare fu l’ex convento di Monte Echia, a Pizzofalcone. Fino al 1767 il convinto era stato utilizzato dai Gesuiti per il loro noviziato, poi però in seguito alle decisioni del Ministro Tanucci i Gesuiti tutti furono allontanati dal Regno e tutte le loro proprietà furono confiscate. Già Carlo di Borbone aveva voluto istituzioni con la funzione di formare i futuri militari ufficiali. Ma fu John Acton che, divenuto il capo delle forze armate, diede un forte impulso al perfezionamento della loro istruzione, sulla scorta delle esperienze formative militari francesi, tedesche e austriache. La Nunziatella divenne quindi luogo di perfezionamento e studio non solo della matematica e dell’arte militare, ma anche delle materie umanistiche. Un’accademia innovativa “capace di curare la formazione culturale, fisica e caratteriale”, come si legge anche sul sito ufficiale. È semplice scoprire da cosa deriva il nome Nunziatella. Annessa al sede della scuola, infatti, vi è infatti una Chiesa barocca dedicata alla Vergine Annunziata. Essa viene detta anche Chiesa della Nunziatella, per tenerla distinta dalla Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, che si trova nel centro storico di Napoli. Che poi sarebbe, per intenderci, la Chiesa con la famosa ruota degli esposti. La Chiesa della Nunziatella fu costruita dai Gesuiti. Essi ne acquistarono il terreno dalla nobildonna Anna Mendoza Marchesa della Valle nel 1585 al costo di 3500 ducati. Dopo 3 anni, nel 1588 edificarono la chiesa. Oggi, però, essa conserva ben poco della struttura originaria, che venne letteralmente stravolta nel 1736 dall’architetto Ferdinando Sanfelice. Questi la trasformò con eleganza e raffinatezza, adornandola di stucchi preziosi e ricche decorazioni. Marmi policromi, pavimento in cotto e marmo bianco e pietre preziose la rendono un vero gioiello del barocco partenopeo.





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