Visioni dal set dell'Amica geniale

In mostra al Museo Madre gli scatti dal backstage di Eduardo Castaldo

    di Flora Fiume

Da diversi mesi passeggiando per Napoli è assai probabile ritrovarsi nel bel mezzo di un set, visto il continuo proliferare di piccole e grandi produzioni cinematografiche. Locali, nazionali, ma anche di respiro internazionale. Uno su tutti, il set della serie HBO-Rai Fiction e Tim Vision tratta dalla saga di Elena Ferrante, “L’amica geniale”, che è ora già alla seconda stagione. Per l’occasione alcune zone di Napoli sono tornate ad essere come negli anni ‘50. Auto d’epoca, insegne decò dei negozi in Galleria, autobus verdi che attraversano Piazza Plebiscito, vaporetti attraccati al porto. 

Come se non bastasse, un intero quartiere, il rione Luzzatti, è stato interamente ricostruito in un teatro di posa. Un tuffo nel passato che ha incuriosito folle di turisti e passanti, amanti dei selfie, utilizzatori compulsivi di social, esperti cinefili, estimatori della Ferrante e, più in generale, tutte le vittime della magia del cinema. E per non far dispiacere tutti coloro che, pur curiosi,  non avessero potuto sbirciare durante le riprese, fino al 9 settembre è stato possibile vedere esposti al Museo Madre 100 scatti di Eduardo Castaldo, fotografo di scena ufficiale. Il percorso narrativo aveva inizio nel museo di arte contemporanea, per poi proseguire in una location aggiuntiva, nel Rione Luzzatti. 

L’esposizione tutta si è soffermata su immagini di scena, ritratti e fotografie del backstage tratti dalla prima serie. Ma anche opere di street art e murales che traggono ispirazione dai vari protagonisti. La macchina fotografica di Eduardo Castaldo è riuscita a mescolare le suggestioni del romanzo con il dietro le quinte del cinema al lavoro. “L’amica geniale. Visioni dal set” è stato un progetto che rientra nelle iniziative culturali promosse dalla Regione Campania in occasione della 30sima Universiade estiva a Napoli. La mostra è stata organizzata dalla Film Commission Regione Campania e la fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ed è stata curata da Silvia Salvati e Andrea Villani. Lo spazio espositivo è stato distribuito dando risalto in primis, negli spazi del Mezzanino, ai personaggi della serie, in particolare alle due amiche geniali.

Tutti gli attori sono stati presentati come attraverso un album di famiglia, tra scatti in posa e scatti rubati durante il backstage sul set o anche direttamente durante le riprese. Mentre, nella Sala delle Colonne del Madre, sono state sviluppate le altre sezioni in cui è stata suddivisa la mostra: gli episodi e le scene salienti, le ambientazioni e il lavoro di produzione cinematografica.

Il percorso narrativo proseguiva in una location aggiuntiva, nel Rione Luzzatti. Qui negli spazi della Biblioteca Giulio Andreoli, si viene catapultati nel periodo dell’infanzia di Lila e Lenù, le due bambine protagoniste della serie,  che cresceranno, adolescenti e poi donne, come migliori amiche e insieme peggiori nemiche.





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