Cultura al teatro Bellini

Il 13 gennaio reading poetico organizzato dalla rivista letteraria Mosse di Seppia

    di Maria Neve Iervolino

La sera del 13 gennaio è fredda e piovosa, la città si svuota, gli abitanti si ritirano a casa, via Santa Maria di Costantinopoli è deserta, in piazza Bellini pochi ragazzi sorseggiano una birra. Tutto sonnecchia come in attesa di una primavera ancora troppo lontana. Tuttavia, poco più avanti c’è fermento, il Teatro Bellini è acceso, di luci barocche e di poesia. In collaborazione con Laterza Editori il Teatro sta rilanciando i propri spazi e i momenti di incontro e scambio culturale. Quasi ogni sera, talvolta gratuitamente sia per gli organizzatori che per i partecipanti, il teatro mette a disposizione il sottopalco per vari tipi di eventi: laboratori di scrittura, lezioni di storia, e incontri di poesia.

Nell’agorà del “piccolo San Carlo”, come viene chiamato dagli affezionati, è in corso un evento di poesia che comprende dibattiti e reading organizzato dalla rivista letteraria Mosse di Seppia. La rivista è nata nel 2013 grazie alla passione ma soprattutto alla costanza di un gruppo di giovani studenti universitari provenienti per la maggior parte dal Dipartimento di studi umanistici della Federico II. Il nome scelto, che fa riferimento all’opera di Eugenio Montale, è “Un modo per dire che la poesia non è morta”, afferma la direttrice Lisa Davide. Non è il primo esperimento di questo tipo a nascere nel capoluogo campano, ma è il primo diretto da studenti ad avere ormai da diversi anni un successo costante sul territorio. Non è però la forte consapevolezza territoriale ciò che ha distinto questo incontro al teatro Bellini, ma l’apertura internazionale; nel corso della serata si è svolta infatti la premiazione di un concorso di poesia in lingua inglese e la presentazione del nuovo numero della Rivista.

Molti altri incontri sono previsti presso il sottopalco del Bellini, si spera sempre così ricchi riscatto culturale.





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