Nuova linfa per l'editoria napoletana

A San Biagio dei Librai i fratelli Colonnese aprono una seconda libreria

    di Maria Neve Iervolino

Il trauma della chiusura di Guida a Port’Alba è stato come forse tutti i dolori che vengono dal lutto, un’occasione per guardarsi dentro e chiedersi se si vuole morire poco a poco o vivere nonostante tutto. Per i lettori è solo una metafora, per gli imprenditori della cultura è una realtà tangibile. Il mondo editoriale napoletano ha deciso di smettere l’agonia e ricominciare a vivere, lo dicono le tante iniziative nate negli ultimi anni presso il centro storico della città per sostenere l’arte e la cultura. La tenue luce dell’arte rischiara i vicoli bui abbandonati dallo Stato, l’odore della carta vecchia appassita dal tempo insieme con la nuova che odora di fresco si spande sopra a quella delle patatinerie, lo sfogliare delle pagine si alza fino a coprire marmitte rumorose che scorrazzano senza regole.

C’è tutto questo nella storica libreria Dante&Descartes di piazza del Gesù, salvata dalla chiusura grazie al sostegno di tanti clienti, nei caffè letterari che si animano sotto lo sguardo ridente di Dante, e adesso c’è anche a San Biagio dei Librai, dove i fratelli Colonnese hanno inaugurato un nuovo spazio dedicato ai libri, patrono ideale dell’iniziativa potrebbe essere Gianbattista Vico che a pochi metri da lì era nato. Vico, padre conservatore della filosofia napoletana, figlio di librai, alla fine dovrà prendere coscienza di questi tempi che per quanto imperfetti, al pari dell’uomo, sono il tempo della Napoli oggi, una città che parla numerosi linguaggi, e che il bravo imprenditore della cultura deve conoscere, poiché non può più permettersi di restare isolato in una lingua vetusta che nessuno più comprende.

Il fluire dei versi per la strada potrà forse un giorno ammansire molte bestie che vagano per i vicoli e bonificare un’anima annerita, i fratelli Colonnese ci provano.





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