Il Papa a Napoli

Misericordia, tenerezza e speranza nelle parole di Bergoglio durante la visita partenopea

    di Maria Regina De Luca

Il miracolo del sangue, sia pure parziale, è stato l’eloquente segno di benvenuto del Patrono al Papa, quasi una controfirma all’invito rivolto dal Pontefice al clero, il popolo dei consacrati raccolti nel Duomo, suore di clausura incluse, di tornare allo spirito di povertà e di fraternità contro il distruttivo terrorismo dei mormorii e della chiacchiera, eversivi strumenti di distruzione nelle comunità religiose. Nelle diverse tappe del suo viaggio napoletano, Papa Francesco ha tracciato la mappa dei bisogni e dei desideri delle diverse componenti della società a cominciare da Scampia, dove esemplari scritte sulle case della vergogna sono le risposte di un Sud meno profondo di quel che non appaia a un esame convenzionale: un Sud che pone la speranza a leva dell’anima e il lavoro a emblema di dignità che unisca tutti gli uomini nel loro migrare verso una patria comune. Le opere di misericordia verso la società dolente ampliano i loro significati attraverso le parole di Francesco.

L’onestà, la carità e l’amore sono gli ingredienti che trovano la loro espressione più alta nella buona politica, servizio alla collettività che deve cominciare a livello locale. Il Papa ha parlato di misericordia, di tenerezza, di amicizia di Dio, di gioia, pace, speranza, forza di resistere. Ha parlato di una società che scarta le cose inutili, bambini e anziani, anche perché il luogo privilegiato della gratuità dell’amore, la famiglia, versa in una crisi dovuta anche a una sorta di colonizzazione ideologica. Ma, ancor più incisivamente, Papa Francesco ha parlato del silenzio di Dio che trova la sua massima simbologia nella Croce; della parola, che si sublima nella Resurrezione; del gesto, quello del Buon Pastore che ci cerca, ci conosce, ci aspetta e ci perdona. Una vera e propria lectio magistralis nella visita pastorale, aggettivo più volte sottolineato dal Cardinale, durante la quale il Pontefice con parole semplici, ma d’intenso e profondo contenuto, ha acceso per noi tutti una luce sui significati della verità, dell’umiltà, dell’amore, sui nostri diritti di uomini, sui nostri doveri di figli di un padre comune. San Gennaro ha apprezzato e ricambiato con la sua parte di miracolo. Che il bicchiere sia da considerarsi mezzo pieno, o mezzo vuoto, e passibile di esser riempito, tocca a noi.





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