A Roma tutto pronto per un grande Inferno

Alle Scuderie del Quirinale, dal 5 ottobre, la mostra su Dante curata da Jean Clair

    di Vincenzo Maio

In occasione delle celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri e degli eventi del prossimo 'Dantedì' del 25 marzo, le Scuderie del Quirinale hanno annunciato “Inferno”: una nuova grande mostra, curata da Jean Clair, in programma a Roma dal 5 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022. Nella video conferenza stampa dello scorso 6 marzo sono intervenuti il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il presidente di Ales-Scuderie del Quirinale Mario De Simoni, il presidente ed il segretario generale del Comitato nazionale per le celebrazioni, Carlo Ossola e Maria Ida Gaeta, i Sindaci di Firenze, Ravenna e Verona, Dario Nardella, Michele De Pascale, Federico Sboarina, e la direttrice di RAI Cultura Silvia Calandrelli. Centinaia le iniziative che compongono il ricco e variegato programma promosso dal Comitato e dalle città dantesche.

“La ricorrenza del Dantedì di quest’anno – ha affermato il Ministro Franceschini – ricopre un grande valore simbolico, per l’anniversario in cui ricorre ma anche per il Paese. Ed è per questo che sarà celebrato con un grande evento di rilievo nazionale: la lettura di un canto della Divina Commedia da parte di Roberto Benigni al Quirinale, proprio il 25 marzo, un evento che verrà trasmesso in diretta su RAI 1”. Il presidente di Ales-Scuderie del Quirinale ha dichiarato: “E’ la prima volta che una grande esposizione d’arte affronta il mondo dell’Inferno, raccontando la sua fortuna iconografica dal Medioevo ai nostri giorni, con oltre 180 opere, provenienti da 80 prestatori di 10 Paesi. Opere che accompagneranno la potenza creativa e visiva dei versi di Dante, mentre come tradizione delle Scuderie alla mostra si affiancherà un denso programma di incontri, letture , riflessioni sui temi dell’Inferno dantesco, anche in rapporto alla complessità dei nostri tempi”.

La cura del progetto è affidata a Jean Clair, sommo storico dell’arte e uno degli intellettuali che più ha indagato i temi del nichilismo, del male, della possibilità di una redenzione. D’altro canto, l’Inferno costituisce quello sfondo di abiezione su cui viene proiettato il disegno finale di giustizia e provvidenza. Con i suoi importanti contributi internazionali, la mostra vuole anche richiamare il respiro universale di Dante e la sua importanza per tutta l’Europa. Dante crea la nostra lingua e ancora oggi ognuno di noi ha le sue sacre frasi dantesche, ma al contempo è la summa della cultura classica e della cultura cristiana.

Le 10 sale delle Scuderie illustreranno il viaggio dantesco nelle sue rappresentazioni succedutesi nei secoli, dalle opere medievali, con la loro iconografia strutturata e orrifica, al Rinascimento e al Barocco, dal tormento delle tele romantiche alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento. Con due sale dedicate alla traslitterazione dell’Inferno sulla terra: la follia, i totalitarismi, la guerra. Come è stato osservato, è proprio nelle battaglie di massa della I Guerra Mondiale che si invera l’immagine dantesca dell’avanzarsi camminando sui corpi (o meglio sulle ombre) dei dannati. Dopo questo intenso tragitto, la mostra si chiude  con l’evocazione dell’idea di salvezza  che Dante affida all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.

“Fra i temi e le sezioni delle mostre – ha concluso De Simoni – la caduta degli Angeli ribelli, il Giudizio Universale, la Porta dell’Inferno, Caronte, gli abitanti dell’Inferno, la topografia dell’Inferno dantesco, i viaggiatori all’Inferno, il viaggio di Dante e Virgilio, diavoli e demoni, le tentazioni  e il peccato (quando l’Inferno si avvicina a noi), Dante poeta e politico in esilio, l’inferno in terra con le guerre, la follia, i totalitarismi, e infine la sala ove lo sguardo, come per Dante, finalmente si alzerà verso il Cielo, a riveder le stelle”.





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