Spalletti via, l'ultima follia azzurra

Non c'e' l'ufficialita', ma il mister ha le valigie pronte. Una rottura assurda

    di Davide Martino

Il Napoli di Spalletti in due anni ha raggiunto vette inimmaginabili e proprio per questo motivo è duro, finanche inspiegabile, dover ipotizzare una squadra, quella della stagione 23/24, priva del suo condottiero e artefice. Attenzione questa non vuole essere una critica alla società, bensì un monito alle parti in gioco di ravvedersi e provare a bissare, non i successi, ma le emozioni e la grande bellezza che hanno riservato questi due anni.

Spalletti avrà le sue paure nel confermarsi a Napoli dopo una stagione del genere, così come potrà avere nuove lusinghiere proposte economiche e di progetto e parallelamente, la società non vorrà forzare su un allenatore che potrà avere carenze motivazionali nel continuare questo progetto. Ma perché seguire questo mantra di doversi lasciare sempre e comunque dopo un grande successo. 

Perché rinunciare all'emozione e agli stimoli della ripetizione, solo per la paura di non farcela. Chi può mai minare la grandezza dei risultati conseguiti anche di anzi all'ipotetico fallimento della stagione successiva. Il dominio di questa stagione resterà ora e per sempre nei cuori dei tifosi azzurri.

Queste sono tutte considerazioni che i protagonisti devono fare e certamente staranno facendo, poiché è troppo grande l'unione raggiunta per scalfirla con la presenza di legittimi, ancorché vacui dubbi. Ad oggi nessuno può ipotizzare il futuro immediato della rosa del Napoli, ma basandosi sui risultati conseguiti dalla società in questi diciotto anni e sulle recenti parole al miele di Giuntoli, che ha risaldato la grandezza della presidenza come punto fermo del successo a Napoli, possiamo ipotizzare una continuità apprezzabile.

Tutto ciò non vuole dire successo ad ogni costo, poiché le logiche partenopee mai saranno simili a quelle sabaude, bensì provarci fino alla fine con la stessa competenza di questi anni. Non sappiamo se il domani sarà di Kim, di Osimhen, per citare i nomi più chiacchierati, ma sarà sicuramente di un Napoli cazzuto, come ama definirlo De Laurentiis, che potrà dare grandi soddisfazioni ai propri tifosi.

Spalletti ha plasmato una squadra e un ossatura invidiabile e dovrebbe fermarsi un istante per comprendere che il suo lavoro non è ancora terminato in riva al golfo. Ci attende una Champions in prima fascia, una Supercoppa italiana con un formato innovativo, un campionato con il tricolore sul petto e tutta l'Italia pronta a strapparlo. Questi ingredienti da soli rappresentano le vere e uniche motivazioni per sedersi a un tavolino e comprendere..."è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare il più tortuoso, ma fantastico dei raddoppi".





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