Ecco come sono nate le Escape rooms

Stanze di enigmi, giocatori rapidi e conto alla rovescia, ma l'invenzione è della Silicon Valley

    di Adriano De Simone

Il gioco nasce dal genio di un team di programmatori della Silicon Valley che, ispirati dalle opere di Agatha Christie, iniziarono a sviluppare videogiochi con le prime stanze virtuali, in cui bisognava ricercare uno o più indizi, codici per risolvere l’enigma ed accedere, solo così, al livello successivo. Da quel lontano 2006 però, le stanze da cui fuggire, le così dette “escape rooms” non solo hanno conquistato popolarità nel mondo dei videogames bensì hanno iniziato a muovere passi nella vita reale, dove una rapidissima diffusione le ha condotte in ogni angolo di mondo.

In italia si parte con lo “zombie experience” di Torino 2015: una decina di escape rooms concatenate e popolate da attori zombie pronti ad attaccarti. Ma niente paura, tutti nel team avranno un fucile o una pistola laser. E mentre lì si combatte, bisogna cercare indizi per risolvere l’enigma che varia da camera a camera, nascosto in un foglietto di carta, in una ampolla da chimico, in un angolo del muro, visibile solo con una luce ultravioletta…insomma, quanto a scervellarsi, il gioco non ha pari.

Ma come funziona davvero? Si parte con la composizione di una squadra di massimo 6 elementi che in un'ora o due di tempo devono cercare di svelare il mistero ed uscire dalla stanza, accumulando quanti più punti possibile. Per fare punti bisogna essere rapidi, zelanti nei ragionamenti o ritrovare particolari oggetti. E attenzione: il punteggio può ridursi in caso di errori.

Una volta fuori dal gioco, una foto del team e il relativo punteggio vengono caricati online su siti e pagine facebook, creando così, per i più competitivi, una vera e propria gara, in continua evoluzione. Perché anche la sala in cui siamo stati ieri, domani potrebbe avere un tema differente e nascondere tutt’altro genere di segreti, ricreando così un gioco sempre nuovo!

Una bellissima esperienza in cui mettere alla prova il proprio ingegno, la propria fantasia e la propria attenzione al dettaglio insieme con i propri amici, trascorrendo un pomeriggio fuori dal comune, all’insegna del divertimento.





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