Roma fatale per un Napoli senza gioco

Brutta sconfitta all'Olimpico. Ancelotti sul banco degli imputati

    di Davide Martino

La squadra più forte dell'era Aureliana allenata in maniera scadente. L'unica mossa valida del mister di Correggio è quella di aver piazzato Mertens vicino a Insigne nel primo tempo creando grattacapi al lato destro della Roma. Troppo poco per vincere sul campo di una squadra rinfrancata dalla cura Fonseca, che tra agonismo incredibile e linea molto alta riesce a dare un anima e un gioco ai giallorossi. Il Napoli dei primi 25' è poca cosa e la Roma ne approfitta il giusto, poiché solo un grande Meret evita la debacle. Il rigore sbagliato paradossalmente sveglia gli azzurri che alzano il ritmo, complice la crescita di Zielinski, e sfiorano ripetutamente il pareggio. Sfortuna e imprecisione denotano la carenza di cattiveria degli azzurri: evidentemente la flemma della guida tecnica è stata totalmente trasmessa alla squadra che manca di cinismo.

Il secondo tempo è un monologo capitolino e ancora una volta si denota come il Napoli non ha acquisito alcuna conoscenza tattica e la mentalità vincente che precede il suo allenatore. Siamo realmente vivendo il paradosso della squadra più forte della sua storia recente nella stagione più amara. Il cambio degli attaccanti denota ulteriormente approssimazione e scarsa comprensione della partita, dove regna un sontuoso Veretout a centrocampo coadiuvato da Mancini. I centrocampisti del Napoli sono sovrastati e isolati al punto da non essere capaci di impostare una sola azione degna di nota, ad eccezione del gol più estemporaneo che frutto del gioco. Restiamo piatti, con un centrocampo in balia degli eventi e degli avversari e un fraseggio totalmente inesistente; non si può cercare a ogni costo la verticalizzazione, soprattutto in una squadra nata anni fa per il fraseggio corto e il cambuo di gioco da sinistra a destra. Inguardabili i difensori centrali, lontani parenti degli adoni che fino allo scorso anno primeggiavano in Italia.

Meglio non guardare la classifica, ma compattarsi e pensare subito alla Champions. Un buon risultato sarebbe la qualificazione matematica e quella serenità per riprendere il cammino in campionato; ma soprattutto per rinsaldare la posizione di Ancelotti che mai ha convinto da un anno e mezzo a questa parte.

 

IL PAGELLONE AZZURRO

Meret 8 sontuoso

Di Lorenzo 6 attento

Manolas 4,5 spaesato

Koulibaly 4 vedi sopra

Mario Rui 5 ci prova, ma il braccio?

Callejon 5 senza il fallo di mano sarebbe da s.v.

Fabian 5,5 stanco

Zielinski 6,5 un po' di luce

Insigne 5,5 poco incisivo

Milik 7 bomber

Mertens 6 sufficiente

Lozano 6,5 spina nel fianco, indisciplinato

Llorente 5 poca roba

Younes 4 atteggiamento inaccettabile.





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