Sagittario, fuoco calmo

La nona fatica di Ercole e la coscienza di sé

    di Rosamaria Lentini

Con il Sagittario si chiude la terna dei Segni dell’elemento Fuoco. Alla fiamma schioppettante e sfavillante dell’Ariete, di quel fuoco appena acceso e ancora un po’ incerto, segue quella del Leone, il fuoco che ha preso, con la sua fiamma prorompente e vivida. Infine c’è il fuoco del Sagittario, che può essere paragonato alla brace: coperta dalla cenere, non dà un calore violento, ma può durare molto più a lungo.

Il Sagittario, a meno che - caso abbastanza frequente - non si dedichi allo sport attivo o al viaggiare - esprime la sua vitalità con il pensiero. Nessun altro Segno dello Zodiaco è capace di pensare tanto rapidamente e tante cose contemporaneamente come i Sagittari. Il desiderio, che caratterizza i Segni di fuoco, infatti, fa sì che il nativo del Segno, proprio a causa del «calore della brace», sia animato continuamente da una specie di vulcano mentale, capace di trarre una serie d’incredibili conclusioni, spesso pertinenti, ma sempre troppe e, pertanto, spesso irraggiungibili.

Passare dalle idee agli ideali, se non c’è un buon senso della realtà, è un passo facile e allora i nativi di questo Segno partono per voli pindarici, pronti a scalare la facilissima - secondo loro - vetta del mondo.

Da queste poche parole potrebbe sembrare una disgrazia avere il Sole di nascita nel IX Segno: non è assolutamente così. Basti pensare che è proprio da queste caratteristiche, infatti, che nasce il maestro, a volte dedito all’insegnamento scolastico, altre, ad un livello più elevato, orientato ad essere un Maestro di Vita.

L’uccisione degli uccelli di Stinfalo è la nona fatica di Ercole e bene illustra la strada che deve percorrere il Sagittario per liberarsi da tutto ciò che ingombra la sua mente e quindi la sua vita. La storia è questa: in una palude dell’Arcadia vivevano degli orridi uccelli dalle piume metalliche che lanciavano come frecce contro le loro prede. Il loro rumore era assordante e, inoltre, erano uccelli di morte, devastatori dei raccolti e divoratori di uomini. Ercole, per sterminarli, ricorre a un ingegnoso artificio: costruisce dei piatti di bronzo che percuote vigorosamente, spaventando talmente gli uccelli da farli volare via terrorizzati dagli alberi dove erano nascosti, e trasformandoli in tal modo in un facile bersaglio per le sue frecce.

Il conseguimento dei significati più ampi del Sagittario, che rappresenta la nona casa dello zodiaco fisso, può appartenere solo alla piena maturità della nostra esistenza, quando finalmente possiamo dire basta a quel rumore che ci ha disturbato, ma che era ineliminabile se volevamo partecipare alla perpetuazione della vita dell’Universo. Il Sagittario allora, con la sua brace calma e silenziosa, ci apre la finestra sul nostro universo, quello che sapremo trovare dentro di noi e che ci potrà dire qualcosa su quello tanto più grande nel quale abitiamo. 





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